Sentenza della Cassazione sugli immobili occupati. Miriam Amato (Potere al Popolo): “Una tagliola che avremmo evitato se avessimo requisito gli stabili per rispondere all'emergenza abitativa”

“La requisizione degli immobili è uno strumento nelle mani dei Sindaci che mettono al primo posto i bisogni essenziali dei cittadini”

“Avevo chiesto di applicare l'articolo 838 del codice civile per requisire gli immobili e le case sfitte delle grandi proprietà, da mettere al servizio della collettività, ma il Consiglio Comunale lo ha bocciato. Ora verranno spesi soldi pubblici per risarcire le proprietà senza avere soluzioni sull'emergenza abitativa, anzi – prosegue la consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato – con nuovi sgomberi programmati, dov'è la sicurezza di cui si fanno promotori e dov'è la funzione sociale della proprietà sancita dalla Costituzione?

Ancora una sentenza della Cassazione che lascia perplessi, quella che si apprende dalla stampa in cui viene accolto il ricorso dei proprietari di ben 50 appartamenti sfitti è che sono stati occupati da chi una casa nonne ce l'ha.

Il diritto alla casa è un diritto universale, in più occasioni – prosegue Miriam Amato – ho proposto come soluzione sull'emergenza abitativa, che quest'amministrazione non è in grado né di risolvere né di affrontare, la requisizione degli immobili inutilizzati. Proposte puntualmente bocciate dal Consiglio comunale. Eppure la legge riconosce ai Comuni la possibilità di requisire gli stabili, gli appartamenti sfitti, ovviamente non rivolto ai piccoli proprietari ma alle grandi proprietà, quelle che nella nostra città la fanno da padroni. Sono tante le case vuote così come le persone senza casa. Una situazione cronica nella nostra città che spinse il Sindaco La Pira a procedere con le requisizioni, ma da allora in poi le amministrazioni si sono sempre allontanate dalla propria funzione principale, quella di rispondere al bisogno pubblico primario, per diventare un attrattore di capitali privati, soprattutto stranieri, con l’intento di promuovere trasformazioni urbane, che hanno amplificato le disuguaglianze fra chi non ha nulla, neanche una casa, e chi domina grazie al potere economico.

Oggi apprendiamo che bisogna spingere con gli sgomberi, anche quando non ci sono soluzioni alternative per i disperati senza casa, è disumano e inaccettabile.

Allora – conclude Miriam Amato di potere al Popolo – suggeriamo noi la soluzione requisiamo le proprietà sfitte dei grandi proprietari o delle banche e diamole a chi ne ha bisogno. Riconoscendo il dovuto onere economico, almeno avremo speso soldi pubblici per un esigenza fondamentale, se l'amministrazione lo avesse già fatto, come da me proposto in Consiglio comunale, oggi non ci troveremmo a spendere soldi pubblici per la sentenza della Corte di Cassazione che è una mannaia, economicamente dannosa per le finanze pubbliche e che come conseguenza aumenterà la disperazione”. (s.spa.)

Scroll to top of the page