“La vicenda del ricorso dei Comuni di Scarlino e Follonica contro la Regione Toscana e tutti gli Enti coinvolti nella concessione dell’autorizzazione all’installazione di un inceneritore e di un impianto di trattamento rifiuti liquidi nel Comune di Scarlino – spiega la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – è destinata a fare scuola, o come si dice, a fare giurisprudenza.
Il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, in data 18 ottobre 2018 ha emesso una sentenza contro la Regione Toscana e la Società che doveva realizzare il nuovo inceneritore, rilevando che esistevano gravi carenze impiantistiche nell’inceneritore, il mancato rispetto delle prescrizioni previste dal D.Lgs. 133/2005 per la riduzione delle emissioni nell’aria delle sostanze inquinanti prodotte nel corso del processo di incenerimento, oltre al potenziale impatto dell’inceneritore sulla conservazione delle aree naturali protette per la conservazione degli uccelli selvatici posti nelle vicinanze.
La Camera di Consiglio – aggiunge Silvia Noferi – ravvisava “l’incompletezza dell’approfondimento istruttorio sul piano tecnico-scientifico condotto dalla Regione” soprattutto in base al principio che che “l’iter istruttorio non può basarsi su atti di indagine e ricerca svolti essenzialmente da privati”.
Nel contesto normativo italiano ed europeo “è specificatamente previsto che nella pianificazione e programmazione territoriale si debba tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria e delle zone di conservazione […] con attenzione sia all’impatto singolo del progetto sia all’impatto cumulativo che potrebbe prodursi in connessione con altro […] tenendo conto delle concrete caratteristiche dei luoghi (direzione dei venti)”.
Nella Sentenza in oggetto – continua la capogruppo del Movimento 5 Stelle – si accoglie anche il ricorso riguardante l’opportunità di effettuare la Valutazione di Incidenza Sanitaria, “l’Azienda sanitaria avrebbe dovuto negare il parere favorevole e compiere ulteriori analisi aggiornate, anziché limitarsi ad esigere particolari cautele”.
Molti di questi argomenti richiamano aspetti simili delle criticità emerse durante lo studio del progetto del nuovo Masterplan aeroportuale in fase di autorizzazione in questi giorni al Ministero delle Infrastrutture.
Dai dati sull’impatto sanitario vecchi di quasi un decennio, alla presenza di aree naturalistiche protette, alla mancanza di controlli sulla qualità dell’aria, non si capisce come la Regione Toscana abbia potuto esprimere parere favorevole.
Ma per fortuna, in uno Stato di diritto, quando una politica miope fallisce, possono parlare i tribunali.
Speriamo – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – non sia il caso dell’autorizzazione del nuovo aeroporto di Firenze”. (s.spa.)