“Abbiamo fatto un sopralluogo stamani in piazza della Stazione e nei dintorni, per verificare i danni fatti dalle riprese del film che da giorni sta monopolizzando la polizia municipale (269 agenti!) e la città.
Senza molta sorpresa, abbiamo potuto constatare che i danni maggiori – prosegue la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – per ora sono stati fatti in piazza Santa Maria Novella, dove le sgommate delle auto sulla pavimentazione in pietra sono state cancellate con l’acido. Risultato è che adesso sono “memorizzate” e anche noi abbiamo una sorta di Walk of Fame come a Los Angeles, a imperitura memoria di una trama di film davvero “impegnativa”.
In piazza Stazione, dobbiamo essere sinceri, i danni maggiori li ha fatti il Partito Democratico, altro che produzione cinematografica!
La sporcizia della pavimentazione in pietra e le scale sono una cosa che non abbiamo visto nemmeno nelle periferie degradate delle maggiori città del sud-est asiatico.
Non si può immaginare da quanto tempo non vengano pulite.
La pensilina centrale dove le persone aspettano il tram è pericolosamente priva di una balaustra di protezione verso i binari della tranvia: dobbiamo soltanto aspettare che qualcuno si faccia male e poi la metteranno, ne siamo certi.
Della foresta di pali neri ne hanno e ne abbiamo parlato tutti, ma nel frattempo non ci siamo ancora abituati: rimangono un vero e proprio orrore e non riusciamo a capire come la Soprintendenza abbia potuto concederne l’autorizzazione. Michelucci e il suo team di giovani architetti, avevano voluto mitigare le inquietudini di un’epoca attraverso il rassicurante sviluppo orizzontale di un’architettura nuova e dirompente, ma oggi si trovano a convivere con l’ orrifica foresta di pali. La cosa più ridicola, emblema della mentalità piccina, che li sorregge, nonché espressione del provincialismo più deteriore, sono i giglietti rossi appiccicati su ogni palo.
Le transenne, i residui dei cantieri, sono ancora lì, sparsi a caso un po’ ovunque, senza che a nessuno venga in mente di togliere quelli che non servono più.
I grovigli delle biciclette – conclude Silvia Noferi – li trovi ovunque, attaccate ai pali, alle aiuole, alle transenne stesse, tranne che alle rastrelliere…che non ci sono.
L’abbandono è la sensazione che si ha arrivando in piazza Stazione a Firenze, culla del Rinascimento.
È probabile che qualcuno sia rimontato sul treno, pensando di aver sbagliato stazione”. (s.spa.)