Palagi, Bundu, Cioni e Masi: "A che punto è la trasformazione di Valcofert in Op.Co.? La creazione della multiutility allontanerà la politica dalla possibilità di tutelare il personale dipendente e l'utenza"
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune e Beatrice Cioni e Leonardo Masi - Buongiorno Empoli
"Per oggi è stato indetto uno sciopero nazionale del comparto di igiene urbana per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
A Firenze si è tenuto un presidio di fronte al Consiglio regionale toscano, in via Cavour. Abbiamo voluto far arrivare la nostra solidarietà, perché i servizi ambientali sono essenziali per ogni cittadino e cittadina. Ieri il Sindaco si è espresso sull'intelligenza dei cassonetti, con parole entusiaste e francamente ingenue (nel migliore dei casi). Dovrebbe pensare più alle menti e ai corpi delle lavoratrici e dei lavoratori.
Gli incidenti durante lo svolgimento delle mansioni sono un allarme a cui prestare attenzione. Le retribuzioni rimangono troppo basse e l'innalzamento dell'età pensionabile per mansioni che devono essere riconosciute usuranti aggrava la vita concreta del personale.
A rimetterci è anche l'utenza. Per un buon servizio, serve il rispetto della dignità di chi opera ogni giorno sul territorio.
Oltre alle questioni specifiche della vertenza si aggiunge un problema di trasparenza e democrazia. In attesa di capire quali novità arriveranno sulla finanziarizzazione della multiutility, non è chiaro a che punto sia la creazione della Op.Co. che si occuperà della gestione dei rifiuti? È confermato che sarà trasformata Valcofert, una ditta dell'empolese che si occupava di fertilizzanti e il cui capitale sociale risulterebbe di 10.000 euro? Quando arriveranno le nuove delibere che devono passare - almeno - dal Consiglio comunale di Firenze?
Di intelligente vediamo davvero poco in questa situazione. "Giusto i cassonetti", hanno commentato alcune persone in queste ore, con ironia: ma la cittadinanza contesta già anche l'intelligenza di questi ultimi". (fdr)