Il ricordo del consigliere del Partito Democratico Stefano Di Puccio sulla scomparsa del maestro Silvano Campeggi
“Il maestro Silvano Campeggi in arte Nano, ci ha lasciati dopo una breve malattia.
Fino all’ultimo continuava a passare da Piazza della Passera dove aveva un piccolo studio in cui esponeva le sue opere, sempre accompagnato dall’inseparabile e amata Elena. Silvano Campeggi, detto Nano, lo avevo conosciuto nel 2000 quando lo invitammo per una serata del “Settembre in Piazza della Passera”: fu la celebrazione di un artista che negli Stati Uniti era famosissimo e nella sua Firenze era conosciuto solo dagli addetti ai lavori.
Gli dedicammo un’intera serata, e in tutti i locali e le botteghe del quartiere esponemmo i bozzetti originali dei sui celebri cartelloni dei film. Fu un’autentica rivelazione per me vedere questo elegante uomo di quasi ottanta anni, perfettamente a suo agio sul palco, intrattenere per più di un’ora e mezzo una piazza gremita di gente letteralmente affascinata dai racconti della sua vita di artista a Hollywood. Da allora nacque la nostra amicizia, ed era sempre un piacere quando si fermava a salutarmi, o qualche volta andavo io a trovarlo nella sua casa di Bagno a Ripoli. Per me l’orgoglio di averlo ospitato per primo e, me lo disse lui, da allora in poi era sempre richiestissimo.
Con lui se ne va un altro pezzo della storia artistica e culturale di Firenze. Mi piace accomunarlo con altri due grandi artisti fiorentini che ho avuto il piacere e l’onore di avere ospiti sul nostro piccolo palco di Piazza della Passera e che ci hanno lasciato di recente: la cara Susy Bellucci e il grandissimo Giovanni Nannini, l’ultimo Stenterello.
Ecco, per me adesso Firenze è un po’ più sola.
Stefano Di Puccio
(s.spa.)