Da fine luglio sette vittime si sono rivolte agli agenti che, anche grazie ai loro racconti, alle telecamere e ad appostamenti, sono riusciti a rintracciarlo. Il ringraziamento dell'assessora Albanese
Era diventato un incubo per molte donne fiorentine. Si tratta dell'uomo che, fingendo danni inesistenti alla sua auto causati da falsi incidenti stradali, intimidiva le conducenti chiedendo denaro. Ma grazie a una indagine andata avanti per mesi la Polizia Municipale è riuscita a individuare il truffatore seriale e denunciarlo.
La vicenda inizia a fine luglio con la chiamata di una giovane donna alla centrale operativa. La ragazza ha raccontato agli agenti di essere stata vittima di un tentativo di truffa da parte di un uomo alla guida di un suv nero. La giovane ha aggiunto di essere riuscita con difficoltà a non cedere alle pressioni di quest’uomo, che aveva inscenato un falso incidente e costringendola a fermarsi in una traversa isolata del viale Volta per poi chiedergli dei soldi per un danno che non si era verificato. Come appurato in seguito l'uomo rigava le fiancate delle auto delle sue vittime con della cera nera simulando così graffi da danno.
All'arrivo delle pattuglie della Polizia Municipale l'uomo si era già allontanato. Dalla denuncia della giovane è partita l'indagine che è andata avanti mesi in cui ulteriori sei vittime (cinque donne e un ragazzo) della stessa truffa effettuata dallo stesso uomo con la stessa auto (una Puma nera) si sono rivolte alla Polizia Municipale. Tutte le vittime hanno descritto l'uomo come intimidatorio, aggressivo e minaccioso. Questi episodi hanno creato anche allarme tra le fiorentine tanto che su un noto social network erano stati pubblicati messaggi per mettere in guardie le donne sul truffatore dei falsi incidenti a bordo della Puma nera.
Attraverso i racconti delle vittime e all'utilizzo delle telecamere gli agenti dell'Autoreparto e del Reparto Infortunistica stradale sono riusciti a individuare la targa e risalendo quindi al veicolo. Si trattava in effetti di una Ford Puma nera, intestata a una società di noleggio di Torino che, molto collaborativa, ha fornito il riferimento di un'altra società che aveva preso l’auto a noleggio. Questa, con sede operativa ad Acerra, effettuava a sua volta noleggio. Una sorta di gioco di scatole cinesi che rendeva impossibile risalire al conducente. Ma gli agenti della Polizia Municipale non si sono dati per vinti e con pazienza e ore di appostamenti, pedinamenti e servizi in borghese e con l'ausilio delle delle telecamere, alla fine sono riusciti a individuare il suv. L'auto veniva parcheggiata tutte le sere nella zona delle Case Minime di Rocca Tedalda. Dopo un paio di giorni di appostamenti, la scorsa settimana l'uomo è stato intercettato in via Panciatichi e portato al comando. All'interno del suv, sono state trovate, oltre a piccole quantità di droga, anche le bacchette di cera che usava per creare ad arte dei segni che sembravano delle striature sulle fiancate dei malcapitati.
Per l'uomo, S.N. di 30 anni residente a Firenze, è scattata la denuncia per tentata truffa e resistenza a pubblico ufficiale oltre che per possesso di sostanze stupefacenti; il veicolo è stato sequestrato.
“Grazie al lavoro della Polizia Municipale – ha detto l’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese – che con intuito investigativo e con presenza sul territorio è riuscita, anche con l’ausilio delle telecamere di sicurezza, ad individuare e smascherare un truffatore seriale che aveva preso di mira giovani donne”. (mf-sp)