"Il Partito Democratico rinuncia all'acquisto delle quote, che sarebbe stato un investimento sicuro, probabilmente i 14 milioni di euro di riserve fanno gola"
Queste le dichiarazioni della consigliera aderente a Potere al Popolo Miriam Amato
"Non ci stupiamo se il Consiglio Comunale oggi abbia approvato le modifiche statutarie e dei patti parasociali di Toscana Energia, che non è altro che una conseguenza del Decreto Madia. Sul quale avevo, anche, presentato un atto più di un anno fa, ovviamente bocciato.
Il Comune di Firenze ha utili ogni anno, da Toscana Energia, pari a 6 milioni di euro, cifra che equivale al costo che avremmo dovuto affrontare per acquistare la percentuale di quote in vendita, con il diritto di prelazione. Ci è stato detto che sarebbe stato difficile spiegarlo alla Corte dei Conti; poco credibile, visto che in un solo anno saremmo rientrati dell'investimento con un maggior utile, dato dalle nuove quote. Avremmo dovuto trascinare i Comuni facendo il primo passo, ma siamo rimasti a guardare perché i 14 milioni di riserve, probabilmente, fanno gola.
Il ruolo di Toscana energia è strategico per il nostro territorio, così com'è fondamentale il servizio erogato.
Le conseguenze sono molteplici: il ruolo del Presidente, espressione di parte pubblica, non potrà più incidere sul piano strategico o sugli investimenti, ma si limiterà alle sponsorizzazioni.
Viene soppresso il Comitato di controllo interno per la verifica dell'andamento della società , che passerà in mano al partner industriale.
Le ripercussioni ci potranno essere anche sui lavoratori, con il rischio di future delocalizzazioni e demansionamenti, senza salvaguardare le attività svolte, senza garanzie per i lavoratori delle ditte in appalto, aspetti per cui ho presentato un ordine del giorno che non è stato possibile discutere perché il Pd ha abbandonato l'aula. Sono rammaricata dal fatto che i lavoratori non siano stati ascoltati né in commissione né durante la seduta del Consiglio di oggi, visto che il Pd ha bocciato la proposta di audirli.
La Costituzione quando parla dei rapporti economici specifica che le aziende dei servizi essenziali devono essere ricondotti allo Stato, ad Enti pubblici, a comunità di lavoratori o di utenti, sarà per questo che da 70 anni non viene attuata". (fdr)