“Un singolo cittadino, già consigliere comunale, anche se con la casa o l’ufficio nei pressi del tracciato, non è legittimato a presentare il ricorso al Tar contro un atto autorizzativo legato a un opera pubblica come la tramvia”.
“Sembrano queste le motivazioni con cui il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana dichiara inammissibile “per difetto di legittimazione del ricorrente” il ricorso presentato da Razzanelli contro “l’esclusione della valutazione di impatto ambientale per il progetto della linea 3.2.1 della tramvia”.
In questo modo – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – ci sembra che il Tar affermi un principio che, piuttosto che pronunciarsi sulla validità degli atti della Giunta di Palazzo Vecchio, escluda il diritto di un cittadino che contestiamo, ritenendolo ingiusto”.
“Nel merito – prosegue il consigliere del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – abbiamo dimostrato più volte, con diversi atti, che una linea preferenziale di autobus a idrogeno farebbe benissimo le veci della assurda linea 3.2, oltre al fatto di essere più economica e sicuramente più funzionale, non prevederebbe i disagi dei cantieri per cittadini e attività commerciali e soprattutto non sacrificherebbe centinaia di alberature secolari e in perfetta salute oltre alla costruzione di un nuovo ponte sull’Arno.
Il diritto dei cittadini ad appellarsi nelle sedi opportune per mettere in discussione la legittimità di un procedimento amministrativo è sacrosanto, ne va dell’osservanza dei valori democratici cui fa riferimento il nostro ordinamento”.
“Sosteniamo politicamente e non solo – concludono De Blasi e Masi – la volontà dichiarata dal Cittadino Consigliere Mario Razzanelli di voler ricorrere al Consiglio di Stato per il riconoscimento di un principio sacrosanto e con l’auspicio che l’istruttoria dia un esito riferibile alla validità o meno delle procedure amministrative adottate dalla Giunta di Palazzo Vecchio piuttosto che dichiarare “inammissibile” l'istanza di un cittadino di Firenze”. (s.spa.)