Trentaquattresimo anniversario della morte di Lando Conti. Emanuele Cocollini (Vice Presidente Consiglio comunale): “Firenze ha finalmente intitolato un luogo al suo ex Sindaco”

Lando Conti – ha ricordato il vice presidente Emanuele Cocollini – fu un grande Sindaco che lavorò allo sviluppo di Firenze. Fu un Sindaco onesto e galantuomo, legato ai valori risorgimentali e a quella cultura laica che apparteneva alla sua famiglia.
Lando Conti, primo Sindaco laico della Firenze repubblicana fu anche, dopo Bettino Ricasoli, il secondo Sindaco dichiaratamente Massone. E, da Massone, aveva il senso del dovere verso la comunità. A lui deve andare, oggi, il nostro pensiero riconoscente per quello che ha fatto.
Sindaco di Firenze, Lando Conti morì in una fredda giornata del febbraio 1986. Ma non morì di raffreddore. Morì perché ucciso dalle Brigate Rosse, che gli spararono mentre era in macchina. Le Brigate Rosse!
Quelle Brigate Rosse – ha proseguito Emanuele Cocollini – che alcuni, a sinistra, si ostinavano a chiamare “compagni che sbagliano”, mentre erano solo terroristi intrisi di odio ideologico.
Oggi, Firenze ha, finalmente, intestato una Piazza a Lando Conti, al suo Sindaco ucciso da odiatori professionisti, da terroristi che fuggirono la realtà per rifugiarsi nell’ideologia comunista.
Il progetto del Comitato promotore di una piazza a Lando Conti prevede anche l’installazione di una statua. Credo che dovremmo allora lavorare tutti insieme alla completa realizzazione del progetto.
Vorrei che il nome di Lando Conti fosse iscritto sulle pietre di questa città. E vorrei che la sua immagine fosse presente e visibile nella Firenze che tanto amò.
Lando Conti – ha concluso il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – venne ucciso mentre si recava qui, in Consiglio Comunale. E noi abbiamo l’obbligo morale di sentirlo come uno di noi, vivo e presente ancora oggi: nei nostri cuori e nel nostro ricordo”. (s.spa.)

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