Presentata mozione con la richiesta di istituire una pianificazione urbanistica sovracomunale
La Commissione 2 Sviluppo economico e 3 Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio hanno ricevuto i rappresentanti delle categorie economiche. Un importante momento di confronto ed un contributo in vista della stesura del Nuovo Piano Operativo.
Sono intervenuti Emilia Chiani di Confindustria, Liana Leanti e Francesco Bechi di Federalberghi, Giovanni Guidarelli di Confartigianato Firenze, Tamara Ermini di CNA Firenze metropolitana, Gabriella Iannotta di Confcommercio, Laura Amerighi di AGT Firenze, Brunella Tarli della Camera di Commercio, Santino Cannamela di Confesercenti.
Il Nuovo Piano Operativo non getta l’occhio sullo sviluppo di Firenze non solo nei prossimi cinque anni ma anche per il futuro perché successivamente verrà approvato anche il piano strutturale.
Da parte degli intervenuti è giunta la richiesta di migliorare la burocrazia ed un aiuto al settore turistico che sta ripartendo lentamente. L’80% degli alberghi riaprirà nel periodo estivo ma circa il 20% riaprirà solo nel 2022. Nel piano operativo occorre coinvolgere anche i Comuni dell’hinterland di Firenze. Porre l’attenzione sulle aree più periferiche e che rischiano di rimanere più indietro rispetto ad altre zone. Timidi segnali di ripresa nell’artigianato anche se la mancanza dei grandi flussi turistici dall’estero non sta giovando al settore. L’idea è di portare la cultura dell’artigianato nel Mondo. Trovare un luogo nel centro storico per poter valorizzare l’artigianato di qualità. Si chiede di dare seguito alla Casa della Creatività nella ex Caserma di piazza Stazione. Fare pubblicità anche per l’Oltrarno. Artex, ad esempio, al Conventino non è sufficientemente conosciuto e far vivere il più possibile le piazze. Un problema posto è l’accesso al centro storico. Per aiutare le attività economiche occorrerebbe rivedere anche gli accessi alla ZTL. Un tema affrontato è anche quello connesso all’ambiente ed alla sicurezza. Il centro storico, inoltre, deve tornare ad essere abitato dai fiorentini. Creare, inoltre, collegamenti con altre zone del territorio come l’empolese-valdelsa o il Mugello. È stato chiesto di abbassare il costo dei bus turistici dato che non è possibile avere gruppi numerosi. Il timore è che quando finirà la crisi pandemica si aprirà una grave crisi turistica. Gli ultimi dati, infatti, sono allarmanti da questo punto di vista.
“Una Firenze da “riprogettare” a cui la pandemia ha dato il colpo di grazia, questa Commissione – sottolinea il consigliere del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – ha posto molti interrogativi, condivisibili a cui la pubblica amministrazione dovrà tempestivamente porre rimedio, sicurezza al primo posto: molte strade del centro sono in stato di degrado, gli artigiani devono poter ritornare in centro anche se ormai non ci sono più da prima della pandemia, loro – prosegue Masi – sono il nostro valore aggiunto, chiediamo lo snellimento della burocrazia e lo sviluppo della città metropolitana attraverso mezzi idonei a raggiungere rapidamente i comuni limitrofi”.
“Fondamentale – aggiunge il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – il recepimento delle istanze da parte di tutte le categorie interessate, così che il nuovo Piano Operativo possa essere il risultato di un percorso condiviso di ampio respiro: in proposito abbiamo presentato una mozione con la richiesta di istituire una pianificazione urbanistica sovracomunale con l’aggregazione di gruppi di enti di parte della della provincia che, per caratteristiche intrinseche di omogeneità, abbiano regolamenti in materia di governo del territorio integrati, avente quale fine principale il perseguire la migliore omogeneità e integrazione delle normative edilizie locali, al fine di realizzare un regolamento edilizio tipo per l’intera area metropolitana, con l’obiettivo di produrre armonizzazione e semplificazione delle procedure, promuovendo l’istituzione di vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni coinvolti nell’aggregato producendo – conclude De Blasi – effetti diretti nei confronti dei comuni e dei privati, secondo quanto previsto dallo stesso piano”. (s.spa.)