A due passi dal Duomo, là dove si trovava uno dei teatri più attivi del dopoguerra, nascerà un nuovo spazio multifunzionale dedicato alle arti digitali, una funzione culturale che va ad assumere carattere contemporaneo.
Il palazzo venne edificato a metà del Settecento e nel 1938 venne ceduto al Comune di Firenze, a causa del tracollo finanziario della famiglia che lo possedeva. Nel cortile dal 1951 al 1993, venne ospitato il Teatro dell'Oriuolo, un teatro stabile-professionale, una delle più importanti realtà teatrali del dopoguerra fiorentino.
Sono state demolite le strutture fatiscenti realizzate negli anni ‘50 che costituivano gli allargamenti in muratura della platea dell’ex Teatro per fare posto ad una piazza-giardino interna, uno spazio multifunzionale aperto alla fruizione culturale e una grande ruota cinematografica.
Nei locali della ‘ex scena’ nascerà il ‘digital teatrum’: il vecchio palcoscenico sarà recuperato per diventare un luogo fisico attrezzato con strumentazioni digitali per consentire a cittadini e visitatori di sperimentare direttamente le arti digitali senza la mediazione di uno schermo.
Un intervento di rarefazione edilizia, un alleggerimento volumetrico, che libera spazio dando vita a una nuova area verde nel pieno centro della città, riportando alla luce l'originario giardino del quale ancora oggi si intravedono i merli di cinta.
Un intervento innovativo in Italia, sul modello dei musei digitali d’oltreoceano, che avrà la caratteristica unica di essere integrato con la biblioteca delle Oblate punto di riferimento della cultura cittadina.