L’uomo rischia l’arresto fino a due anni e un’ammenda fino a 26mila euro. La scoperta di una pattuglia dell’Isolotto la mattina dell’ultimo dell’anno
Aveva abbandonato in via di Ugnano numerosi rifiuti, tra cui anche elettrodomestici, infischiandosene delle norme ma è stato individuato e denunciato dalla Polizia Municipale.
La scoperta di questa piccola discarica risale alla mattina dell’ultimo dell’anno. Una pattuglia del distaccamento dell’Isolotto durante i controlli sul territorio ha scoperto in un terreno in via di Ugnano, abbandonati sul suolo pubblico, diversi mobili, tavoli, un frigorifero, un forno, materassi e divani, oltre ad ante di legno e bancali. Insieme anche alcuni documenti riconducibili a una ditta di impianti elettrici e fotovoltaici con sede in provincia di Firenze. Gli agenti sono quindi andati presso la sede della ditta, ricavata dai documenti. E si sono trovati di fronte a un garage che, in base alle testimonianze raccolte dai vicini, era stato completamente sgomberato qualche giorno prima.
Dopo alcune ricerche, la pattuglia ha trovato l’indirizzo della nuova sede della ditta, che si era trasferita in un locale sul territorio del Comune di Firenze, e rintracciato il proprietario. L’uomo ha mostrato agli agenti la documentazione del contratto di affitto del garage in favore di un 38enne dello Sri Lanka residente a Firenze. E ha aggiunto che questi avrebbe lasciato il magazzino entro fine anno perché non era più in grado di pagare l’affitto. Grazie a queste informazioni, la pattuglia si è recata presso l’abitazione del cittadino straniero e alla vista degli agenti l’uomo ha subito confessato: era stato lui ad abbandonare il materiale. L’uomo ha aggiunto che aveva raccolto suppellettili, mobili ed elettrodomestici con l’intenzione di riparli e rivenderli ai connazionali ma l’attività non aveva avuto il successo sperato: quindi, visto che doveva lasciare il magazzino, aveva deciso di liberarsi del materiale. Per lui è scattata una denuncia per abbandono di rifiuti pericolosi senza autorizzazione perché nel suo caso si configurava un’attività economica. Adesso rischia l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro ai sensi del Testo Unico dell'Ambiente. Infine dovrà anche pagare le spese sostenute da Alia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. (mf)