Le indagini degli agenti del Reparto Ambientale su quattro casi: tre responsabili individuati grazie alle foto trappole, il quarto grazie al racconto di un testimone
Due persone denunciate e altrettante multate. È questo il bilancio delle indagini effettuate dal Reparto Ambientale della Polizia Municipale relative all’abbandono di rifiuti in zona Piagge anche grazie all’utilizzo delle fototrappole. Esaminando le immagini scattate da alcuni apparecchi collocati nelle postazioni dove si verificano spesso abbandoni di rifiuti, sono infatti emersi alcuni episodi che hanno fatto scattare gli accertamenti da parte degli agenti. Sono stati ripresi due veicoli intenti a scaricare parti di arredi: in un caso gli agenti sono risaliti al proprietario del veicolo; nell’altro, trattandosi di veicolo a noleggio, alla persona che lo aveva noleggiato. Per entrambi, un uomo ed una donna, residenti in zona, è scattata sanzione amministrativa da 600 euro sulla base del Testo Unico Ambientale. Sempre le foto trappole hanno immortalato un terzo veicolo utilizzato per abbandonare arredi e materiale vario: il mezzo è risultato intestato al titolare di un’impresa di pulizie. Grazie alle indagini effettuate la Polizia Municipale è risalita all’autore dell’abbandono, un dipendente dell’impresa che aveva in utilizzo il veicolo e che aveva agito in modo autonomo, tenendo all’oscuro il proprietario. Per dipendente, un peruviano residente a Firenze, è scattata la denuncia per trasporto ed abbandono di rifiuti: rischia l’arresto fino ad un anno e un’ammenda fino a 26.000 euro.
Il quarto furbetto è stato individuato grazie alla segnalazione di un residente della zona delle Piagge raccolta da agenti impegnati nei controlli sul territorio. L’uomo ha raccontato di aver visto una persona scaricare nei cassonetti grossi sacchi contenenti materiale tessile. Grazie alla targa annotata dal residente, la Polizia Municipale ha rintracciato l’intestatario del mezzo uno straniero residente fuori Firenze. Anche per lui è scattata la denuncia per la violazione alle disposizioni del Testo Unico Ambientale (previsto l’arresto fino ad un anno e un’ammenda fino a 26.000 euro).
(mf)