Affitti brevi, Cellai, Draghi e Gandolfo (FdI): “La montagna ha partorito il topolino”

“La delibera presentata dal Sindaco oggi introdurrebbe una nuova articolazione all’interno della categoria della residenza, quella della residenza temporanea, che sarebbe vietata all’interno nell’ambito del centro storico della città, anche se fa salve tutte le abitazioni che già fanno affitto turistico, creando già di per sé una irrazionale pianificazione delle case in centro storico, con un inevitabile boom nelle ultime settimane di registrazioni di immobili sul portale per non incorrere nel futuro nuovo divieto.

La corposa relazione che accompagna il provvedimento assegna infatti di fatto al Comune di Firenze la futura facoltà di stabilire una nuova categoria urbanistica date le particolari circostanze che riguardano il tema affitti brevi/residenza. Il problema è che una norma nazionale non c’è, regionale neppure, e stupisce come Nardella non abbia neppure voluto chiedere un parere alla Regione. Come si fa a pensare di scrivere una norma urbanistica che vieterebbe sine die la locazione breve in centro storico ma la autorizza per chi già la faceva? Nardella interviene nel vuoto normativo come un elefante in mezzo a una cristalleria facendo più danni della grandine.

La sensazione è che il Sindaco si sia imbarcato in un’impresa decisamente più grande di lui e che alla fine la montagna abbia partorito il topolino.

Di certo la questione è seria e il Governo varerà la legge a riguardo, dal momento che i passati Governi di centro sinistra nulla hanno fatto nei tanti anni che hanno avuto per legiferare, ma è inutile licenziare ora a livello comunale provvedimenti che rischiano solo di provocare ricorsi su ricorsi già persi in partenza”.

Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, responsabile turismo FdI Firenze

(fdr)

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