“Solo ieri l’ultimo episodio di violenza contro una squadra di volontari, in questo caso della Croce Rossa Italiana, impegnata in un servizio sanitario. L’ultimo episodio di una lunga serie, quando “lunga” sarebbe già da dire anche se ne fosse avvenuto uno soltanto di episodi così condannabili.
Chi fa servizio sulle ambulanze di emergenza di Misericordie, Pubbliche Assistenze o Croce Rossa, pronti a rispondere alle chiamate del 118, presta un servizio straordinario che tutti si debbono impegnare a tutelare ma che invece si tende a dare per scontato: tanto loro ci sono!
Non è così e lo dico, prima che da Consigliere comunale, da volontario che presta la sua attività da quasi 50 anni e che ha visto cambiare del tutto il sistema del soccorso in questo ultimo lustro. Cambiare in meglio, certo, per la qualità dei soccorsi che vengono prestati a chi ne necessita, per i protocolli ed i corsi specialistici che i volontari debbono superare per avere l’autorizzazione a fare il servizio di emergenza, agli alti standard qualitativi cui debbono attenersi i mezzi di soccorso e alla presenza di ogni attrezzatura sanitaria utile alla gestione delle emergenze. Ma, ed arriviamo al punto, anche in peggio per come ormai da qualche anno, ed in particolare nell’ultimo periodo, siano prolificate le aggressioni verbali (all’ordine del giorno) e quelle fisiche. Gli equipaggi sono perfettamente addestrati ad affrontare qualsiasi emergenza sanitaria ma davanti alla violenza che viene rivolta loro hanno, da protocollo, la direttiva di intervenire solo se “la scena è sicura” e quindi chiudersi in ambulanza o non avvicinarsi se valutano pericoloso farlo in attesa dell’arrivo delle Forze dell’Ordine. Ma questo spesso non basta, questi personaggi esagitati, spessissimo a causa di abuso di alcol o droghe, vedono il soccorritore come una minaccia e colpiscono il mezzo di soccorso procurando anche ingenti danni o, ancor peggio, se già a bordo, colpiscono senza remore proprio i volontari stessi. Questi episodi, proprio per quello che ho già rimarcato, che cioè sono riconducibili ad abusi di alcol o sostanze stupefacenti aumentati in maniera preoccupante ed esponenziale negli ultimi anni, accadono assai spesso nelle ore notturne tanto è che di questo i volontari cominciano ad esserne davvero intimoriti da evitare di segnarsi per questi turni ma preferendo i turni diurni. Siccome, ovviamente l’Associazione deve garantire comunque la copertura sanitaria, si trova costretta ad assumere ulteriori dipendenti soccorritori per garantire, appunto, la copertura ottimale del servizio e questa è un’ulteriore grave criticità per Misericordie, Pubbliche Assistenze e Croce Rossa perché, così facendo, lievitano i costi di gestione e, se pur negli ultimi anni siano finalmente aumentati i rimborsi della USL, difficilmente ci sarà un bilanciamento con le onerose spese.
Io personalmente sono intervenuto diverse volte, troppe, su situazioni del genere e posso assicurare che mai come adesso si percepisce la situazione di pericolo che si vive nel momento. Va sottolineato che quasi nella totalità delle volte sono cittadini extracomunitari o senza fissa dimora oppure sbandati ma anche italiani o stranieri qua in vacanza o anche personaggi spesso noti alle Forze dell’Ordine che vivono nel sottobosco della nostra città. Sempre personalmente, dal cittadino fiorentino, forse perché da secoli legato e riconoscente al nostro volontariato, ho ricevuto solo ringraziamenti e sorrisi. Per la sicurezza dei volontari ma anche di tutti gli operatori sanitari in particolare dei Pronto Soccorso più a rischio, chiedo che venga seriamente preso in considerazione questo grave problema e che venga affrontato seriamente ed in maniera programmatica sia a monte, sul territorio, limitando o controllando l’uso di alcolici e con una rinnovata lotta alle droghe, sia con interventi tempestivi ogni qual volta un equipaggio di un’ambulanza chiede aiuto”. (fdr)