Andrea Asciuti (Capogruppo Gruppo Misto): “Gli insegnanti che lavorano nel Comune di Firenze rischiano il posto di lavoro se non vaccinati”

“Un mio professore universitario, che insegnava zoologia, mi diceva che insegnare significa In – segnare, ovvero segnare dentro, formare il percorso di un bambino. Indottrinare un metodo sperimentale nei ragazzi, avere una coscienza critica, per permettere un domani, ai ragazzi, di effettuare un opportuno discernimento su ogni cosa. A volte gli insegnanti – spiega il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – che lavorano a Firenze, ma anche in tutta Italia, si sostituiscono ai genitori e diventano dei confessori per i ragazzi laddove ci sono grossi problemi nella famiglia di appartenenza. Insegnanti che vengono accusati di lavorare solo 18 ore a settimana senza considerare il lavoro pomeridiano. Insegnanti che prendono uno stipendio da “Fantozzi”, visto che i salari degli insegnanti italiani sono penultimi in Europa; ci batte, in questa speciale classifica solo la Grecia. Molti insegnanti vengono da altre regioni e, a Firenze, si devono pagare un affitto, devono pagare le spese. Su uno stipendio di 1500 euro, vanno via 600/700 euro. Insegnati che rischiano il penale ogni volta che organizzano una gita, ma lo fanno per i ragazzi. Con l’ultimo decreto legge – continua Andrea Asciuti – ci saranno insegnanti che saranno costretti a rimane fuori dai locali, non potranno più entrare a scuola perché non sono vaccinati. Insegnanti che hanno pagato, da settembre ad ora, circa 180 euro, ogni mese, in tamponi dimostrando così di essere positivi o negativi. Dal 16 dicembre gli insegnanti che lavorano nel Comune di Firenze rischiano il posto di lavoro se non vaccinati. Sono persone che hanno famiglia, non è il caso del sottoscritto – aggiunge il capogruppo del gruppo misto – ma altri hanno, invece, dei bambini a casa. A volte sono separati. Chiedo a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale a Firenze di contattare i propri leader e di chiedere di fare un passo indietro. Perché nella vita si può anche sbagliare e non devono pagarla gli insegnati”. (s.spa.)

Scroll to top of the page