“Domani sarà un giorno triste per la democrazia! Mentre il mondo va nella direzione opposta, da domani oltre mezzo milione di italiani non potranno lavorare e non riceveranno lo stipendio. Ricordo che l’Italia è il penultimo paese in Europa per numero di occupati.
E questa – ha detto il Capogruppo del Gruppo Misto Andrea Asciuti – sarebbe una misura di civiltà?
Per non parlare della tempestività della misura: le famiglie povere con la pandemia sono raddoppiate. E noi andiamo a togliere il lavoro a quei pochi che ce l’hanno?
L’obbligo vaccinale per gli italiani al di sopra dei 50 anni – prosegue Asciuti – è l’ultimo di quell'insieme di soprusi chiamato Green Pass, soprusi e ricatti che rendono insopportabilmente falso il “consenso libero e informato” che i cittadini firmano prima della vaccinazione. Il Green Pass si fonda su una tesi che ormai è stata ampiamente falsificata dal punto di vista scientifico: il vaccino interrompe il contagio. In realtà, il cosiddetto vaccino si limita soltanto ad offrire, al vaccinato, una protezione parziale e ristretta nel tempo, una protezione dai sintomi gravi della malattia.
Mentre i cittadini continuano a pagare le tasse per i servizi (compresi il diritto alla mobilità e quello al lavoro, sanciti dalla Costituzione) e vengono repressi diritti quali quello alla libera manifestazione e mentre nella maggior parte di paesi europei si parla di fine delle restrizioni, in Italia – continua Asciuti – si preferisce irrigidire le restrizioni, nel silenzio totale delle Istituzioni.
Anche qui da noi, in questo Palazzo, a breve, alcuni dipendenti saranno costretti alla sospensione, non perché malati ma perché non si sono voluti piegare al ricatto.
Dipendenti che lavorano con impegno e dedizione, nessuno ha nulla da dire contro questo scempio contro i lavoratori?
La sinistra, un tempo, tutelava i lavoratori mentre, adesso, li fa sospendere.
Basta continuare a dividere gli italiani – conclude il capogruppo del gruppo Misto Andrea Asciuti – e mettere gli uni contro gli altri e promuovere la discriminazione di una parte importante della popolazione!”. (s.spa.)