Antonella Bundu, Dmitrij Palagi (SPC): “Non esistono Grandi Fratelli buoni”

“La scelta delle parole da parte di questa Amministrazione ci lascia un senso di preoccupazione su quali siano i progetti per la 'sicurezza' della città. L'espressione “Grande Fratello buono” accompagna ora la Control Room. Nel migliore dei casi – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – ci pare si sia di fronte a una condizione di ingenuità, ma l'inconsapevolezza è un lusso non sostenibile per chi governa.

Abbiamo già verificato come non ci sia voglia di approfondire il tema dell'utilizzo dei dati da parte di Facebook, a cui verranno regalate molte informazioni promuovendo Whatsapp come strumento per il controllo di vicinato.

Adesso un viaggio a Mosca diventa l'occasione per rilanciare un sistema di videosorveglianza e controllo, anche se limitatamente al traffico. La Russia è per gli studiosi un Paese in cui si analizzano le sperimentazioni in negativo delle nuove tecnologie, a danno della tutela dei diritti dell'utenza. Non vogliamo qui entrare nel merito della democrazia russa (anche se sono recenti le polemiche del Partito Democratico, in cui i rapporti della Lega con quel paese era elemento di attacco). Limitiamo a esprimere perplessità per aver letto di un Grande Fratello buono all'ombra del Cremlino...

Occorre un modello di città intelligente, trasparente e in mano alla dimensione pubblica. Nessun grande fratello, ma una rete amministrativa dotata di strumenti adeguati, coordinata a livello internazionale con chi fa delle nuove tecnologie un ambito di sperimentazione fuori dal mercato. Altrimenti – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – il costante controllo dei gesti quotidiani diventa occasione di profitto per le grandi aziende. Il tutto viene fatto per provare ad alleviare il senso di insicurezza della Città? Questo per noi, dati alla mano, ha una matrice sociale e non correlata ai reati (quasi sempre in diminuzione).

Anche sulla mobilità e sul traffico andrebbe fatto un ragionamento complessivo, senza limitarsi a rimanere incantanti rispetto a quello che sembrano promettere un'app e una rete informatica”. (s.spa.)

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