"Il Governo Meloni ha salvato e rimesso in moto il Maggio. Nell'estate del 2023 grazie alla determinazione dell'allora Ministro della Cultura Sangiuliano i soci trovarono l'accordo per salvare il Maggio dall'indebitamento con un rifinanziamento pari a 7,6 mln€ e un contributo di 2,2 mln del Ministero della Cultura. Lo stesso Ministrò nominò Onofrio Cutaia come commissario, capace di rimettere in ordine i conti. Il nuovo sovrintendente Fuortes, nominato nel marzo 2024, si è trovato una situazione economica con un indebitamento praticamente azzerato ad eccezione del debito storico di circa 20mln € con lo Stato, per il quale è previsto un rientro ventennale ed ha rilanciato in modo importante la programmazione del teatro contando sulle sole forze interne ad esso senza collaborazioni esterne e con risultati evidenti. Nella sola prima parte dell'anno in corso la biglietteria registra un incasso di 2,7 mln € e il trend lascia presupporre di superare ampiamente i 4 mln € preventivati, rispetto ai 3mln € del 2022 e ai 3,3 mln € del 2023 e ai 3,5 mln € del 2024.
Il rilancio del Maggio passa anche attraverso le 7 nuove produzioni previste nel cartello 2025 e le coproduzioni internazionali organizzate, oltre ad un lavoro sulla comunicazione e sull'immagine del Teatro. Per i dipendenti è atteso il rinnovo del contratto nazionale per discutere e inquadrare quello integrativo per il quale sono già state accantonate le risorse, e l'attenzione verso di loro si è anche vista attraverso i 1.000 € di welfare aziendale assegnati nell'anno precedente, come riportato dal Soprintendente.
Il Governo Meloni, attraverso il Ministro Sangiuliano prima e il Ministro Giuli poi, ha dimostrato di aver fatto le scelte migliori per mettere in moto il salvataggio del Maggio, per rimetterlo in pista con l'operato di Cutaia e per rilanciarlo con la scelta di Fuortes , a testimonianza dell'attenzione che ha sempre avuto verso il nostro Teatro e verso la città di Firenze. Dopo le scelte disastrose del Partito Democratico con la gestione Pereira, voluto dall'allora Sindaco Nardella e scaricato dallo stesso PD quando le cose si sono messe male per i conti del Teatro, come se loro non avessero avuto responsabilità sul controllo del suo operato, il Maggio può tornare a guardare in avanti. Ed è una grande notizia".
Lo dichiarano i consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia Angela Sirello (capogruppo), Matteo Chelli e Giovanni Gandolfo