Qui, tra il 1986 e il 1987, si celebrò il maxi processo a boss e gregari di Cosa Nostra
"Aula bunker Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Ai due magistrati, simbolo della lotta alla mafia, che istruirono il primo atto d'accusa alle cosche mafiose, sabato scorso è stata intitolata l'aula dove si celebrò il maxi processo a Cosa nostra, nel carcere Ucciardone di Palermo. La targa è stata scoperta, nella giornata conclusiva delle commemorazioni del trentennale delle stragi di mafia, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, i ministri della Giustizia e dell'Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, i vertici degli uffici giudiziari palermitani, il procuratore di Roma e alcuni familiari delle vittime della mafia come Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato a Capaci. Con loro, a rappresentare il Comune di Firenze, l'assessora alla memoria e alla legalità Maria Federica Giuliani.
"Nel luogo che vide per la prima volta alla sbarra i vertici di Cosa Nostra - ha sottolineato l'assessora Giuliani - sono stati ricordati il valore e l'opera di Falcone e Borsellino che con il loro lavoro infransero il mito dell'invincibilità della mafia".
Memoria a cui ha voluto contribuire anche l'Ansa con la mostra fotografica "L'eredità di Falcone e Borsellino", allestita per l'occasione nell'aula bunker alla presenza dell'amministratore delegato dell'agenzia Stefano De Alessandri. La giornata si è conclusa al Teatro Massimo con il concerto, organizzato dall'Associazione nazionale magistrati, 'Requiem per le vittime della mafia' scritto dopo gli attentati di Capaci e Via D' Amelio da sette musicisti. Questa opera sarà rappresentata anche a Firenze, il prossimo anno, per il 30° dell'attentato di via dei Georgofili.
"Abbiamo celebrato il ricordo delle vittime con la musica nella convinzione che la mafia si combatte anche con l'arte" ha concluso l'assessora Giuliani. (fn)
Fonte foto: quirinale.it


