Barbara Felleca (PD): “Non parlare di odio e parlare d'amore: per Gaia e per tutte le donne che credono nel diritto e nei diritti”

“Una spirale continua dell’odio sui social e sul web, qualunque cosa parla in vita all’odio ed è per questo che con grande entusiasmo, con una piccola mente e un grande cuore sono molto molto contenta che ci sia questa commissione perché mi sembra che io debba lasciare questa eredità morale: non parlare di odio e di vendetta e parlare d’amore”.

Mentre ascoltavo, solo dieci giorni fa, queste parole della Senatrice a vita Liliana Segre nel corso della conferenza di presentazione della conclusione dell’indagine conoscitiva sui fenomeni dei discorsi d’odio in corso in Senato, vedo che, nella nostra liberale Firenze, quella spirale d’odio – ha detto la consigliera del Partito Democratico Barbara Felleca – ha avvolto anche la nostra Gaia, rea di avere condiviso sui social la difficoltà di una donna nell’esercizio del proprio diritto di scelta che la L. 194/78 consacra ma che dopo 44 anni sembra ancora di difficile attuazione.

Ho sentito allora l’urgenza di questa comunicazione, perché è urgente una ferma presa di posizione da parte della politica, tutta, che torni a riaffermare la propria autorevolezza sui temi centrali del diritto e dei diritti, per tutelare effettivamente ogni cittadino nella propria libertà.

Guardate, la libertà di manifestazione del pensiero ed il diritto alla obiezione di coscienza sono due diritti fondamentali, che nessuno discute.

Ma dobbiamo condannare con fermezza i discorsi d’odio, riaffermando anche in quest’Aula l’urgenza di una normativa sanzionatoria per tutti coloro che vomitano insulti sul web, ma anche l’urgenza culturale di iniziare a parlare d’amore, come ci ammonisce la Senatrice Segre, amore per la persona e per quella dignità che è connotato essenziale di ogni essere umano, e che viene sistematicamente violata dalle parole d’odio: una rivoluzione culturale, allora, una incisiva attività di prevenzione da mettere in campo che parta dalle famiglie ed arrivi alle scuole, ai luoghi di lavoro, alle comunità, tutte.

E nessuno invero vuol condannare il diritto dei medici obiettori, ma occorre che la politica si assuma la responsabilità di garantire l’effettività dei diritti che la legge tutela, a partire dall’art. 9 della L. 194del 1978, che riconosce entro precisi limiti il diritto di obiezione di coscienza con correlato onere organizzativo per gli ospedali e per le Regioni, che devono sempre garantire l’accesso al trattamento interruttivo della gravidanza.

E allora dobbiamo sollecitare la migliore capacità organizzativa delle strutture sanitarie territoriali, affinché sia disposta, negli ospedali e nei consultori, una turnazione che garantisca la presenza in servizio di personale che possa accompagnare ogni donna nel percorso che ha deciso di affrontare, sia esso una gravidanza, sia anche la sua interruzione.

Il mio abbraccio oggi è rivolto a tutte le Gaia, che ci insegnano quanta dignità ci sia nell’affrontare il fiume di parole d’odio – conclude la consigliera PD Barbara Felleca – che l’ha offesa quando ha deciso, generosamente, di raccontare la scelta più dolorosa che ogni donna si trovi ad affrontare; a noi, Colleghi, spetta il compito restare saldi nella via del diritto e dei diritti che le nostre leggi consacrano, per proteggere ogni Gaia che è in ciascuno di noi”. (s.spa.)

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