Basta tortura e trattamenti disumani in Europa: al via la raccolta firme

Palagi e Bundu: "Iniziativa della Cittadinanza Europea al via anche a Firenze, grazie a tante realtà del territorio. Lunedì in piazza de' Ciompi"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Abbiamo più volte portato all'attenzione del Consiglio comunale il problema dei diritti umani e della dignità delle persone, quando si ritrovano a migrare e tentano di raggiungere il nostro continente.

Ci sono dei principi che non vengono rispettati, su cui la Commissione europea si è espressa anche di recente, in risposta a una risoluzione che avevamo depositato sul diritto di asilo in Italia, dopo alcune denunce su ipotesi di violazione delle norme da parte del nostro Stato.

Rete Antirazzista Fiorentina e Umani per r-esistere hanno promesso un coordinamento tra diverse realtà della nostra città, perché anche Firenze sia parte attiva dell'Iniziativa della Cittadinanza Europea (ICE) che accompagnerà il 2023. 

Si tratta di un meccanismo riconosciuto dall'Unione Europea, che prevede un milione di firme da almeno un quarto degli Stati membri. Riportiamo integralmente il comunicato delle realtà presenti alla conferenza stampa di oggi, ringraziandole e confermando il nostro pieno sostegno, oltre all'adesione, alla mobilitazione".

 

Comunicato Stampa

ARTICOLO 4: STOP TORTURA E TRATTAMENTI DISUMANI ALLE FRONTIERE D'EUROPA
Iniziativa dei Cittadini Europei ai sensi del reg. UE 2019/788

L’articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea afferma: “Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.

Negli ultimi anni si assiste invece nei confronti dei migranti a un’escalation di violenza intollerabile per le coscienze europee, in aperto contrasto con i principi fondamentali della UE. I rapporti delle organizzazioni quali UNHCR, Amnesty International e Human Rights Watch, le inchieste giornalistiche, le numerose testimonianze delle vittime raccontano di torture, stupri e minacce nei centri di detenzione della Libia, paese con il quale l’Italia ha stretto accordi per controllo delle partenze; di condizioni di estremo degrado nei campi in Grecia e in Bosnia, dove sovraffollamento, assenza di sevizi igienici e di assistenza mettono a rischio la vita dei soggetti più vulnerabili; dell’uso spropositato della forza e di episodi ripetuti di vera e propria tortura da parte della polizia croata nei confronti di richiedenti asilo alla frontiera con la Serbia e la Bosnia; di situazioni di detenzione illegale di migranti in diversi paesi della UE o finanziati dalla UE, di respingimenti violenti lungo tutte le frontiere d’Europa, di sospensione di fatto del diritto a richiedere asilo.

Gli abusi e le violenze sono diventate il tratto dominante della governance europea nella gestione del fenomeno migratorio. La militarizzazione e l'esternalizzazione delle frontiere interne ed esterne si accompagnano ai respingimenti brutali e alle violenze perpetrate nell’ambito degli Stati membri; nei Paesi terzi con cui l’Europa ha stretto accordi per impedire l’ingresso nel proprio territorio dei richiedenti asilo. In Croazia, Francia, Grecia, Italia, Spagna, come in Libia e Turchia, si verifica ormai da tempo l’impietosa sospensione dei diritti umani.

Una rete di associazioni europee impegnate nella tutela dei diritti dei migranti ha deciso di unire in una azione politica comune tutti coloro che si oppongono alle violazioni dei diritti fondamentali, alle torture, agli abusi nei confronti di esseri umani inermi, colpevoli solo di cercare una vita dignitosa e una speranza per il futuro, lontani dai propri Paesi di origine.

Attraverso l’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei), un milione di cittadini residenti in un quarto almeno degli Stati membri chiederanno alla Commissione UE un intervento legislativo volto a porre fine a queste continue e ripetute violazioni del principio fondamentale dell’Unione europea espresso nell’art. 4 della CDFUE

Chiediamo all’Unione Europea un’azione concreta tesa a garantire il pieno rispetto da parte dei suoi Membri dell’art. 4 della Carta UE dei diritti fondamentali, che prescrive l’obbligo non solo di repressione ma anche di prevenzione di atti di tortura, trattamenti disumani e degradanti nei confronti di tutti gli individui.

Chiediamo di proteggere le persone migranti o richiedenti asilo, attraverso:

-l’istituzione di meccanismi di monitoraggio volti a rilevare e fermare gli abusi dei diritti fondamentali e gli atti lesivi della dignità umana, tanto alle frontiere che nello spazio comune europeo;

- il recesso ovvero la NON stipulazione pro futuro di accordi internazionali in materia di contenimento dei flussi migratori con Stati terzi colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani; - la definizione di standard minimi di accoglienza validi per tutti i Paesi membri e per l’intero periodo di permanenza sui loro territori;

- l’eventuale previsione di sanzioni specifiche in caso di violazione delle normative UE.

L’iniziativa è stata registrata dalla Commissione Europea il 12 gennaio 2023.

Il regolamento prevede che vengano raccolte nell'arco di un anno un milione di firme di cittadini di almeno sette stati membri dell'UE
Il 10 luglio la Rete Stop Border Violence lancerà la campagna per la raccolta delle firme in molte città italiane ed europee.

A Firenze si è costituita, su iniziativa della Rete Antirazzista Fiorentina e del movimento Umani per r-esistere, una rete di associazioni e realtà del territorio che lavoreranno nel corso del prossimo anno alla raccolta di firme e all'organizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione. Hanno aderito, fra gli altri, la Comunità delle Piagge, la Comunità dell'Isolotto, Mediterranea Firenze, Florence Must Act, COSPE, Assopace. Altre adesioni continuano ad arrivare.

Per il lancio della campagna di raccolta firme saremo presenti lunedì 10 luglio in piazza de' Ciompi con un presidio in cui presenteremo alla cittadinanza l'iniziativa, attraverso interventi e materiale informativo

Stop Border Violence – Firenze

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