Queste le dichiarazioni della capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra – Ecolò Caterina Arciprete
“Una frase che conosciamo bene, ma che lo scorso sabato, 22 Marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, assume un significato ancora più profondo.
Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, questa giornata ci ricorda ogni anno quanto l’acqua sia una risorsa fondamentale, insostituibile, e purtroppo sempre più fragile.
L’acqua è un bene comune, essenziale per la vita di ogni essere vivente, ma anche per ogni attività umana: dall’agricoltura all’industria, dall’energia ai servizi, fino alla dimensione più quotidiana delle nostre case. Ma non è infinita. E oggi, più che mai, dobbiamo prenderne coscienza.
I cambiamenti climatici, provocati da decenni di modelli produttivi insostenibili basati sui combustibili fossili, stanno alterando la disponibilità di acqua in tutto il pianeta: piogge sempre più intense alternate a lunghi periodi di siccità, fiumi in secca e, allo stesso tempo, eventi alluvionali disastrosi.
È un paradosso che conosciamo anche qui in Toscana, dove gli effetti si fanno sentire: meno neve, meno falde ricaricate, e più eventi estremi, spesso in territori urbanizzati e impreparati a causa dell’eccessivo consumo di suolo.
Non possiamo parlare di emergenza idrica senza affrontare anche il nodo della gestione efficiente e pubblica delle reti e del territorio. Nella nostra toscana, ogni anno si disperdono quasi il 40% delle risorse idriche lungo le reti, a causa di infrastrutture obsolete e perdite non riparate.
Anche sul fronte della qualità delle risorse idriche i segnali sono preoccupanti: l’impatto di modelli agricoli intensivi, del settore conciario, del florovivaismo e della pressione urbana mettono in difficoltà molti corsi d’acqua. Secondo i dati di monitoraggio di ARPAT l’87% delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile è di scarsa o scarsissima qualità (Cat. A3 o sub A3) causando un aumento dei costi di potabilizzazione.
La situazione è complessa e differenziata, e proprio per questo servono strumenti di monitoraggio, prevenzione e intervento più efficaci a 360 gradi.
Esistono tanti esempi positivi anche nel nostro territorio ed è da qui che dobbiamo ripartire.
Pensiamo al Parco dei Renai, a Signa: un esempio virtuoso di rigenerazione ambientale, dove l’acqua sgorga microbiologicamente pura grazie ai processi naturali di filtraggio, e dove il paesaggio è stato modellato per ospitare l’acqua in caso di piena, contribuendo così alla sicurezza idraulica di tutta l’area. O anche al Parco del Mensola: un luogo vivo, inclusivo, frequentato da cittadini e cittadine, ma anche progettato per accogliere l’acqua, rallentarla, restituirle spazio.
Sono soluzioni che mettono insieme funzione tecnica e qualità urbana, natura e vivibilità.
Ecco perché, come amministratori, come cittadine e cittadini, come forze ecologiste, vogliamo ribadire che il territorio deve essere salvaguardato con investimenti che mettano insieme la sicurezza idraulica con la fruibilità da parte della cittadinanza e che l’accesso all'acqua deve restare un diritto. Un diritto che in quanto tale richiede una governance democratica”. (s.spa.)