"Dopo la dura condanna di ieri scatta l’immediato desiderio di incontrare questi soggetti. Nardella conferma di essere incoerente e in confusione”
"Prima si definiscono 'barbari', si condanna duramente lo sfregio arrecato a Palazzo Vecchio, si interviene per fermarli, poi un secondo dopo ci si dice disponibili ad incontrarli. Questo è il nostro sindaco Dario Nardella, caldamente consigliato dall'assessore Andrea Giorgio, area Schlein, di cui non si ricorda fino ad oggi un solo intervento di un qualche rilievo su nulla. Finalmente invece, ecco l'occasione giusta: incontriamo chi vandalizza i nostri monumenti, dialoghiamo con loro, perché in fondo stiamo dalla stessa parte, l’ambiente. E perché, un domani, non fare lo stesso con gli antagonisti che salgono sul tetto di Palazzo Vecchio? Con l'arrivo della nuova segretaria PD quante altre cose meravigliose ci aspettano?". Lo dichiarano il consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai insieme al capogruppo Alessandro Draghi.
"Bene ha fatto ieri il vice presidente Cocollini a sollevare la questione - aggiungono Cellai e Draghi -. Noi però non ci vogliamo limitare ad un commento, perché la cosa è di una gravità inaudita e merita una spiegazione da parte del nostro sindaco. Non si tratta solo di ricostruire l'esatta dinamica degli avvenimenti di ieri, perché comunque sia andata adesso c'è una domanda ancora più inquietante: Firenze ha un'amministrazione che tende la propria mano ai delinquenti? Nardella allontana dalla Giunta l'assessore Del Re, rea di aver espresso un'opinione sul passaggio del tram in piazza Duomo - che, curioso a notarsi, è la stessa dell'assessore Giorgio, che lo ha dichiarato in più di un'intervista - e sostiene serenamente l’invito dello stesso Giorgio ad ascoltare e confrontarsi con i ragazzi di Ultima generazione, i barbari di un secondo prima. Quanta ipocrisia, quanta confusione".
"Nardella ha perso chiaramente la bussola politica del suo mandato e farebbe bene a fare un passo indietro come gli abbiamo già consigliato di fare" concludono i due consiglieri. (fdr)