Centri dei rimpatri. Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Ciccio Auletta (Diritti in Comune - Pisa): “E la legalità dei diritti umani?”

“Spaventoso il dibattito politico andato in scena in queste ore, rimuovendo il problema delle condizioni in cui si ritrova una parte di umanità, colpevole di non avere peso elettorale”

Quante parole di circostanza spende la politica dopo un fatto tragico, dopo una violazione dei diritti umani che ottiene visibilità mediatica?
Parlare di dignità umana è facile, garantirla meno, soprattutto di fronte a persone prive di cittadinanza, senza diritto di voto, spesso oggetto di forti pregiudizi sociali (alimentati da chi della paura fa oggetto di consenso elettorale, dovendo difendere gli interessi di chi detiene il potere).
La Regione Toscana – proseguono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con Ciccio Auletta di Diritti in Comune Pisa – ha scelto anni fa di evitare il modello dei centri dei rimpatri. Ora siamo di fronte all'ennesima ondata, con cui si prova a dare una risposta semplice a un problema complesso.
Coltano sembra potersi prestare a qualsiasi cosa, meno che alla tutela dell’ambiente e alla cura del territorio. Si scrive sulla stampa che sarebbe vicina a un aeroporto per “imbarcare gli immigrati”. Che in quanto tali sono illegali, perché in Italia si può lavorare a nero e senza cittadinanza, ma è praticamente impossibile entrare regolarmente. Cioè per legge non si potrebbe lavorare a nero, lo sappiamo, ma se dopo tanti decenni avviene, è chiaro quale sia il doppio parametro con cui centrosinistra e destre parlano di legalità. La legalità deve essere praticata con chi vive in condizioni di marginalità e povertà.
Ci preoccupano le parole del capogruppo del Partito Democratico di Palazzo Vecchio. Perché sappiamo come nel suo partito ci siano posizioni opposte: tra la “cultura Minniti” e quella consapevole di come sia necessario riscrivere le regole dell'accoglienza, fuori dall'impianto emergenziale.
Nel Comune di Pisa proporremo di prendere una posizione chiaramente contraria a ogni ipotesi di centro di detenzione. Nel Comune di Firenze lunedì porteremo un question time. Per sapere se il Sindaco di Firenze e la Giunta hanno letto il rapporto del garante delle persone private della libertà, soprattutto – concludono Palagi, Bundu e Auletta – nelle parti in cui parla di chi non ha commesso reati (se non quello di esistere), ma si trova comunque in una condizione di detenzione”. (s.spa.)

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