Cocollini, Bocci e Montelatici (Centro): "Il PD si astiene sulla solidarietà ad Alexei Navalny"

"Gravissima l’astensione della presidente della commissione Pace Bianchi, la mozione passata grazie ai voti della Lega"

"Abbiamo presentato come gruppo consiliare una mozione per esprimere solidarietà ad  Alexei Navalny, l’attivista politico prima avvelenato e poi imprigionato al suo rientro in Russia. Ebbene, per quanto possa sembrare incredibile, il PD ha scelto di astenersi e l'atto è passato grazie ai consiglieri della Lega, mentre Sinistra Progetto Comune ha votato contro". Lo dichiarano i firmatari della mozione Emanuele Cocollini, Ubaldo Bocci e Antonio Montelatici (Gruppo Centro).

"Troviamo che sia gravissima l’astensione della presidente della commissione Pace, Diritti Umani e Relazioni Internazionali Donata Bianchi, e ci chiediamo se abbia i requisiti indispensabili per rappresentare questa importante commissione. Rivendichiamo di aver presentato l’atto ben prima che infuriasse la guerra in Ucraina, ma non ci sfugge che in un momento storico di assoluta gravità, con il conflitto in corso e le pesanti conseguenze economiche scatenate dalla crisi energetica che sconvolge tutta l'Europa, scegliere di non manifestare solidarietà a un personaggio-simbolo come Navalny sia politicamente una cosa inaccettabile e indifendibile" aggiungono i consiglieri.
“Questa maggioranza deve dire chiaramente – dichiara il Consigliere Antonio Montelatici - se sta con chi incarcera e sopprime gli avversari politici o se è autenticamente democratica”. 

Nella mozione, che dopo il passaggio in commissione andrà al voto in Consiglio comunale, si esprime "piena solidarietà ad Alexei Navalny e profonda preoccupazione per il modo in cui la repressione della società civile russa dei difensori dei diritti umani stia esacerbando ulteriormente la situazione di gruppi già vulnerabili e presi di mira nel paese", si "condanna fermamente la carcerazione del vincitore del premio Sakharov Alexei Navalny, ribadendo il suo invito affinché sia rilasciato immediatamente e senza condizioni, come pure quella di centinaia di altri cittadini e cittadine russi detenuti senza motivo per il semplice fatto di aver avuto il coraggio di manifestare a favore della democrazia e della pace o di maggiori diritti, incluso il diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica". L'atto, infine, "impegna il presidente del Consiglio comunale a identificare forme e modi per mantenere viva l’attenzione sulla situazione di Navalny e di altre centinaia di cittadini e cittadine russi privati della libertà e impediti a esercitare democraticamente i loro diritti di opinione". (fdr)

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