Comune condannato per la rampa della scuola Dino Compagni, Fratelli d’Italia, Gruppo Centro e Lega: “Fatto grave, solo l’assessore Funaro e il gruppo PD non lo ammettono”

Ieri in Consiglio comunale abbiamo votato il riconoscimento del debito fuori bilancio in luogo della sentenza emessa dal tribunale di Firenze che ha condannato il Comune di Firenze al risarcimento di 15.000 euro nei confronti del minore disabile che frequenta la scuola Dino Compagni per il danno patito nel periodo in cui la scuola era sprovvista della rampa all'ingresso principale, “limitando la sua partecipazione alla vita scolastica e relazionale con i compagni di classe”.
 

La sentenza del Tribunale è pesantissima nei confronti del Comune di Firenze, laddove dichiara “la natura discriminatoria della inerzia del Comune di Firenze per il ritardo nella eliminazione delle barriere architettoniche che hanno reso estremamente difficoltoso l'accesso presso l'istituto scolastico” aggiungendo che “non è giustificabile una situazione di riconoscibile barriera architettonica che non doveva nemmeno esserci ab inizio” e sottolinenando, attraverso la ricostruzione temporale della questione, che la stessa rampa poteva essere realizzata e messa in funzione a partire dagli inizi dell'anno scolastico precedente.
Ancora una volta ci preme esprimere la nostra solidarietà a Niccolò ed alla sua famiglia per le gravi discriminazioni che hanno subito e non possiamo minimamente accettare che, come rileva la sentenza, “per il fatto contestato non abbiano ricevuto alcun tempestivo riscontro, certo non prima della trasmissione Striscia la notizia”.

 

Una vicenda singolare e imbarazzante se si pensa che una scuola nuova di zecca e costata 12 milioni di euro sia stata realizzata in assenza di una rampa per disabili all'ingresso principale, tenendo anche conto che la stessa era prevista nel capitolato del progetto.
Non possiamo fare altro che rilevare come la sentenza non sia soltanto una condanna a pagare i danni a Niccolò, ma sia una condanna politica per l’operato del Sindaco Nardella e dell’Assessore Funaro che ha evidentemente sottovalutato la portata della questione.

 

La cosa che ci ha sorpreso è che l'assessore Funaro abbia respinto qualsiasi responsabilità in capo al Comune e abbia dichiarato che lo stesso stia valutando azioni di rivalsa nei confronti del dirigente scolastico, col solito gioco dello scaricabarile, anche se il dirigente non è mai menzionato nella sentenza. E poi, se il Comune ha fatto tutto per bene perché non impugna l'ordinanza?
Una rampa che non si poteva fare tecnicamente è diventata improvvisamente tecnicamente possibile: non sarà che le pressioni delle famiglie, dei partiti, del Quartiere 2 che ha votato una mozione per fare la rampa all'unanimità e dello stesso ricorso promosso dalla famiglia del minore abbiano contribuito a svegliare il Comune?
La responsabiltà della Giunta è evidente e si chiama inerzia discriminatoria.
Gli unici a non vederla sono l'assessore Funaro e il gruppo del PD di Palazzo Vecchio”.

Queste le dichiarazioni di Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia), Emanuele Cocollini ed Ubaldo Bocci (Gruppo Centro) e Federico Bussolin (Lega)

(fdr)

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