Consegna chiavi della città di Firenze a Richard Gere, Bocci: "Un gesto da tardiva e demagogica campagna elettorale"

Questo l'intervento di Ubaldo Bocci, coordinatore del centrodestra in Palazzo Vecchio

"Basta poco per entrare a Firenze, per avere le chiavi della nostra città. Basta aver trascorso mezza giornata su una nave che sta oggettivamente violando una legge dello Stato. Basta dire che dall'Italia questo non te lo aspettavi. Che era buona ed è diventata cattiva, salvo essere adesso di nuovo un nido di amore e fratellanza, dove una quindicina di donne e bambini può annegare nel mare di Lampedusa, lo stesso di Richard, senza che l'indignazione trabocchi fino a Hollywood. Anzi, non trabocchi affatto.
Le chiavi della città a Gere, insomma, sono un gesto da tardiva e demagogica campagna elettorale, non da Nardella che ha sempre preteso di connotarsi per equilibrio e moderazione. Sono una forzatura sovrana contro il parere di quasi tutti i gruppi consiliari. Sono la conferma di una certa idea dello stato diritto in cui la legge è valida se ti piace, e se non ti piace applaudi chi la disprezza. È ciò che ha fatto Gere, uomo apprezzabile per il suo impegno umanitario e attore di livello, ma premiato solo per quella sua sceneggiata al fianco di migranti stanchi e imbarazzati, gratificati da qualche selfie più che dalla soluzione dei loro problemi. Allora mi permetto di dire al sindaco che Firenze non è città chiusa. Anzi è una città del mondo. Ma che le sue chiavi bisogna meritarsele in modo diverso. Con la solidarietà vera, non con i siparietti a telecamere accese". (fdr)

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