Consiglio straordinario sul decentramento, Bisconti e Cellai (FI): "Lavorare insieme per offrire ai cittadini rappresentanti di prossimità che siano in grado di risolvere concretamente i problemi"

Ieri sera nel Salone dei 500 si sono riuniti i cinque consigli di quartiere per affrontare insieme il tema del decentramento. Davide Bisconti, capogruppo di Forza Italia al Quartiere 4, intervenendo in rappresentanza delle opposizioni del suo quartiere ha rimarcato come sia necessario continuare con il percorso di decentramento per dare più poteri ai quartieri: "I quartieri – ha detto Bisconti – sono il primo livello dell’amministrazione, noi consiglieri siamo i primi "sensori" dei problemi e per questo abbiamo bisogno dei giusti strumenti come la possibilità di un bilancio che ci permetta di scegliere come spendere i soldi, un dirigente per realizzare quello che noi proponiamo senza dover passare sempre da Palazzo Vecchio, una serie di competenze chiare ed esclusive dei quartieri ed infine la separazione fra organo esecutivo e rappresentativo. In sostanza la sfida è trasformare i nostri quartieri in municipi anche a costo di ridurli ma con l’obiettivo di offrire al cittadino un servizio sempre migliore".

Al consiglio era presente anche il capogruppo in Palazzo Vecchio Jacopo Cellai che ha così commentato: "Nella passata consiliatura abbiamo vinto la battaglia per l’elezione diretta del Presidente di quartiere. Questo però è solo un primo tassello di una revisione dei Quartieri che porti le circoscrizioni ad avere sempre più autonomia politica ed economica e non una semplice revisione delle competenze del collegio di presidenza come previsto dal programma del Sindaco. In altre parole, o si cambiano veramente i quartieri rendendoli efficienti e utili per i cittadini, o tanto vale abolirli". "Peccato – conclude Cellai – che dell’iniziativa non siano state informate adeguatamente la stampa e la cittadinanza: un'altra occasione persa dall’amministrazione comunale di comunicare all’esterno le cose positive che vengono fatte". (fdr)


 

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