Questo il testo dell’appello degli assessori alla cultura delle più grandi città italiane, tra cui quello di Firenze Tommaso Sacchi, che è anche presidente del Teatro della Toscana, diffuso oggi dopo l’ultimo Dpcm:
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario
Franceschini
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo
Al Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli
Egregio Presidente,
Egregi Ministri,
la misura assunta oggi nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dispone la sospensione degli spettacoli in teatri, cinema e sale da concerto, colpisce il settore produttivo italiano che più di ogni altro ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel
contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19. L'evidenza statistica
dimostra che oggi proprio i teatri e i cinema sono, in virtù del senso di responsabilità dimostrato nell'applicazione delle misure medico-sanitarie da gestori, lavoratori e pubblico, i luoghi più sicuri del Paese, insieme a musei, spazi espositivi ed altri luoghi della
cultura, mantenuti aperti dal Decreto. In questa luce, la sospensione
degli spettacoli appare ingiustificata visto che le misure disposte considerano invece compatibili altre attività che per la propria
natura non possono garantire i livelli di protezione adottati nei
luoghi di spettacolo, per il pubblico come per gli operatori.
Il settore dello spettacolo, che vede impegnate centinaia di migliaia di professionisti, è inoltre uno dei più rilevanti settori produttivi
italiani, e ha recentemente richiamato dalla CIG quasi la totalità dei lavoratori al fine di garantire una paga dignitosa e un corretto
trattamento delle diverse professionalità impegnate: sono le donne e gli uomini che hanno profuso il loro straordinario impegno per riaprire teatri, cinema e sale da concerto nel pieno rispetto dei protocolli per la
tutela della salute.
Da amministratori pubblici responsabili delle politiche culturali nei nostri territori seguiamo con estrema apprensione e preoccupazione
l’andamento dei contagi da Covid-19 e siamo consci del fatto che nuove misure restrittive siano senza dubbio necessarie per contrastare la
recrudescenza del Virus nel nostro Paese.
Tuttavia riteniamo necessario portare alla Vostra attenzione che la
misura appena assunta nei confronti dello spettacolo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già duramente provato, e
soprattutto priverà i nostri concittadini di un importantissimo
strumento di condivisione e riavvicinamento sociale, nel pieno rispetto del distanziamento fisico: nella storia delle democrazie la
tenuta sociale delle comunità, soprattutto nei suoi momenti più
critici e dolorosi, si è sempre fondata soprattutto sulla possibilità di condividere esperienze culturali.
Aderendo con convinzione e spirito di servizio alla “leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica” - alla quale ha richiamato nel suo discorso il Capo dello Stato - al fine di
“difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e
affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche”:
- consideriamo opportuna e necessaria una revisione di questa
disposizione, al più presto, affinché teatri, cinema e sale da
concerto possano riaprire prima del termine di efficacia del Decreto,
soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime
due settimane confermeranno la bassa, o nulla, incidenza dei luoghi dello spettacolo nella diffusione epidemica;
- chiediamo, nelle more della riapertura delle sale teatrali, cinematografiche e da concerto, un'immediata attivazione di ammortizzatori sociali, concreti ed efficaci, per tutte le lavoratrici
e i lavoratori dello spettacolo, con particolare attenzione ai
soggetti professionali la cui attività è caratterizzata da
intermittenza, occasionalità e precarietà, che abbia corso e validità
a partire già da lunedì 26 ottobre.
Nella certezza di poter contare sulla Vostra piena considerazione di
quanto espresso, rinnoviamo la nostra disponibilità a concertare
misure per rendere ancora più efficaci e sicure le riaperture dei
luoghi di spettacolo delle nostre città e di tutta Italia,
Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale - Roma
Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura - Milano
Eleonora de Majo, Assessora alla Cultura e al Turismo - Napoli
Barbara Grosso, Assessora alle Politiche Culturali, dell'Istruzione,
per i Giovani - Genova
Francesca Paola Leon, Assessora alla Cultura - Torino
Matteo Lepore, Assessore alla Cultura e al Turismo - Bologna
Paola Mar, Assessora al Patrimonio, Promozione della città, Università
e Toponomastica - Venezia
Paolo Marasca, Assessore alla Cultura - Ancona
Ines Pierucci, Assessora alle Politiche Culturali e Turistiche - Bari
Paola Piroddi, Assessore alla Cultura - Cagliari
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura - Firenze