Nardella: “È come se tutta Italia si fosse raccolta intorno alle famiglie dei nostri concittadini morti come se fossero in guerra”
Il tricolore in segno di lutto per le vittime del Coronavirus, di vicinanza ai familiari delle persone morte, di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite. Anche il Comune di Firenze oggi ha reso omaggio a tutti i morti per il Covid-19 e ha deciso di fermarsi un minuto, aderendo all’iniziativa promossa dall’Anci.
Alle 12 il sindaco Dario Nardella, come tutti i primi cittadini della Penisola, con indosso la fascia tricolore, si è recato in piazza della Signoria davanti a Palazzo Vecchio per un minuto di silenzio in segno di lutto e di solidarietà per ricordare le vittime del Coronavirus, per onorare il sacrificio e l’impegno di medici, infermieri e operatori sanitari e socio-assitenziali.
“È stato un momento molto emozionante - ha detto il sindaco -. In questo minuto di silenzio abbiamo mostrato il volto più umano del nostro Paese. Noi italiani saremo disorganizzati, spesso siamo egoisti, ma abbiamo una grandissima umanità, un grande senso di generosità e solidarietà. E alla fine siamo anche capaci di organizzarci perchè il sistema sanitario italiano è tra i migliori al mondo e lo stiamo dimostrando soprattutto nelle regioni più colpite dal Coronavirus”. “Il minuto di silenzio ci è servito innanzitutto per esprimere la vicinanza ai familiari delle persone morte - ha continuato Nardella -. Non riesco a togliermi dalla testa l’immagine delle bare accatastate nelle chiese del bresciano e del bergamasco. È terribile non poter piangere con una cerimonia funebre il proprio caro defunto: credo sia uno dei prezzi più dolorosi che tutti noi stiamo pagando per colpa di questa epidemia”. “Oggi abbiamo compiuto un atto bellissimo - ha aggiunto il sindaco -: è come se tutta Italia si fosse raccolta intorno alle famiglie dei nostri concittadini morti come se fossero in guerra. Nel minuto di silenzio mi sono sentito vicino a tutti gli 8mila sindaci italiani e per questo ringrazio l’Anci”. “Vorrei ricordare in particolare i miei colleghi dei Comuni più colpiti - ha proseguito Nardella -. In questi giorni ho sentito spesso i sindaci di Brescia Emilio Del Bono e di Bergamo Giorgio Gori. Li ho sentiti molto provati, ma non avviliti e questo credo sia un bel segnale. In un momento così difficile, sentire dei sindaci che riescono a trasmettere speranza ai propri cittadini è molto bello, è qualcosa di inimmaginabile. Sono orgoglioso che Firenze abbia costruito una specie di gemellaggio di solidarietà con Brescia e con Bergamo. Abbiamo cercato, per quello che abbiamo potuto, di aiutare queste due città e continueremo a farlo perché anche in mezzo ad una guerra c’è chi sta peggio di noi e dobbiamo riuscire ad aiutare chi è più in difficoltà”. “Nessuna città deve e può essere lasciata indietro - ha concluso il sindaco Dario Nardella -. Quella che stiamo vivendo è una battaglia che ci riguarda tutti: sindaci, cittadini, lavoratori e per questo ringrazio ancora una volta i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e socio-assistenziali per tutto quello che stanno facendo”. (fp)