All’interno della commissione 4 abbiamo più volte affrontato il tema della liberalizzazione della Cannabis, e nel corso degli anni abbiamo avuto diversi esperti che ci hanno aiutato ad approfondire il tema, sia da un punto di vista sanitario che dal un punto di vista della criminalità organizzata.
Nella risoluzione n 550/2023 di Sinistra Progetto Comune passata ieri in commissione (col nostro voto contrario) emergeva una nuova sfumatura: liberalizziamo, poi modificato in legalizziamo, per ridurre il numero dei detenuti nel carcere. Modo alquanto simpatico, o forse stravagante per risolvere il problema del sovraffollamento. Che a Sollicciano ci siano problemi, mi sembra un’evidenza empirica, ma andare oltre l’uso personale di cannabinoidi già consentito per legge, mi sembrerebbe alquanto sopra le righe. Questo è quanto gli esperti del settore: SerD, Sod, CARToscano, AUOCareggi ed altri hanno sostenuto durante le audizioni.
Per rigore intellettuale specifico solo alcuni effetti negativi e i danni che la cannabis provoca sull'essere umano. Gli studi scientifici più accreditati hanno dimostrato da anni che la cannabis è una sostanza psicoattiva, neurotossica e pericolosa per la salute mentale e fisica propria e altrui. I danni maggiori sono quelli derivanti dall'uso precoce (adolescenziale) di questa sostanza, nel momento in cui il cervello si trova nella delicata fase di sviluppo e maturazione celebrale che termina dopo i 21 anni.
Per valutare quindi se e quanto sia ragionevole proporre la legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati, bisogna anche comprendere quali siano i danni scientificamente dimostrati che queste droghe fanno sull'individuo, perché solo in questo modo se ne può percepire la reale pericolosità, sia che la sostanza venga resa legale o che resti illegale.
Legalizzare senza offerte sanitarie e sociali di consulenza e promozione di salute e conoscenza mettono la popolazione sotto le pressioni commerciali della diffusione in questo caso della cannabis, come già avviene per tabacco, alcol e psicofarmaci, anfetaminoidi e analgesici (vedi ultimamente la diffusione del fentanil, ritalin).
Piuttosto che farne battaglie ideologiche (lecite) su chi è più a sinistra, ed assistere a netti cambi di marcia nel Partito democratico (sempre più a traino Schlein), invito tutti alla ricerca di ciò che è corretto culturalmente, con al centro la conoscenza e senza interessi di parte”.
Lo dichiara Mimma Dardano, presidente Commissione Politiche sociali e Sanità
(fdr)