Del Re e Berti (Firenze Democratica): “Sottopasso delle Cure: nuovo sgombero senza preavviso. Avvisati da noi gli operatori di strada”

“A quando il tavolo di confronto e di lavoro che abbiamo chiesto da 4 mesi?”

Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica in consiglio comunale, Cecilia Del Re, e della capogruppo di Firenze Democratica al quartiere 2, Serena Berti:

“A distanza di sei mesi dall’ultimo sgombero, ci risiamo, ma questa volta vengono tolti anche i giacigli delle persone senza fissa dimora. A chi abita nel sottopasso non è stato dato preavviso di questa operazione di “pulizia”, ma non sono stati informati nemmeno gli operatori di strada, che conoscono bene la situazione e sono intervenuti in modo tempestivo quando li abbiamo avvisati noi, adoperandosi poi a sostegno di uno dei più fragili, affetto da una malattia degenerativa fortemente invalidante.

Singolare la coincidenza di questo sgombero con una interrogazione depositata al Quartiere 2 da un gruppo di opposizione che chiedeva proprio questo solo due giorni fa.

Invece la nostra mozione del 1° ottobre ha dovuto aspettare 3 mesi e mezzo prima di essere discussa in Commissione Sociale al Quartiere 2. Con questo atto, il nostro gruppo, insieme a Sinistra Progetto Comune, chiedeva un sopralluogo con la Commissione Sociale del Q2 e l’organizzazione urgente di un tavolo tra tutte le parti coinvolte nella situazione di emergenza sociale delle persone presenti nel sottopasso delle Cure, intendendo con ciò chi vive nel sottopasso, l’Assessore competente, il servizio sociale, gli operatori della marginalità, le associazioni presenti sul territorio che si occupano di queste problematiche, per trovare soluzioni insieme.

E’ evidente che la sola pulizia non è risolutiva, che occorre concertare interventi che tengano conto delle condizioni di ciascuno: mentre Alia oggi spargeva acqua e disinfettante al piano di sotto, sulle panchine della piazza delle Cure, spazzati via insieme ai loro giacigli, abbiamo trovato B. che è impossibilitato a lavorare ed ha difficoltà di movimento, vista la condizione di salute precaria (è in attesa di un intervento chirurgico importante); c’era anche N. che lavora per alcune ore la mattina come badante e non può lasciare il lavoro per andare a chiedere il rinnovo dell’ospitalità all’albergo popolare ogni 15 giorni, perché rischierebbe il licenziamento.

Da quanto è avvenuto ieri, sembra che queste siano scelte dettate dall’ascolto della pancia, ma che non portano a risolvere situazioni che si ripresentano ogni volta.

Ci domandiamo come mai per mettere all’ordine del giorno la mozione sul sottopasso delle Cure depositata dagli eletti di due gruppi consiliari ci siano voluti tanti mesi e perché non si lavori per trovare una soluzione tutti insieme, invece di fare interventi saltuari di pulizie, senza peraltro coinvolgere nemmeno gli operatori di strada che curano da tempo la relazione e hanno competenza sui posti liberi presso le strutture.

“Sortirne insieme è la politica”, come scriveva Don Milani a una professoressa: ci auguriamo che al Quartiere 2 si possa davvero discutere insieme di soluzioni diverse dallo spostare il problema da un luogo ad un altro, e affrontare il tema in modo più opportuno”.

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