Del Re e Berti (Firenze Democratica): “Sottopasso delle Cure: un fermo immagine della città invisibile”

“Prima il decoro e lo sgombero, poi la promessa di inclusione: la nuova amministrazione rovesci l’approccio nelle politiche di welfare”

Queste le dichiarazioni di Cecilia Del Re (Capogruppo Firenze Democratica in Consiglio comunale) e Serena Berti (Capogruppo Firenze Democratica Quartiere 2)

“Abbiamo appreso dalla stampa, ma anche dai cittadini delle Cure che erano presenti durante l’intervento, che il sottopasso delle Cure è stato pulito martedì a seguito di un un’operazione condotta dalla polizia municipale ed Alia, che ha assunto però più l’immagine di un vero e proprio sgombero. Insieme allo sporco, infatti, sono stati portati via anche gli oggetti personali, compresi i documenti, di coloro che trovavano riparo in quel sottopasso.

Leggiamo nella nota diramata dalla Giunta che ci saranno sviluppi per quanto riguarda un percorso di inclusione per una delle persone che da tempo dimorano nel sottopasso, e auspichiamo che sia così.

Quello che però chiediamo alla nuova amministrazione è un deciso cambio di passo sulle politiche sociali di questa città, anche in occasione di interventi come questo, dove prima si è pensato al decoro e poi agli aspetti di cura, relazione e inclusione (con interventi per ora solo promessi, e peraltro smentiti anche da alcuni dei diretti interessati con dichiarazioni rese a radio locali).

Da 34 anni una persona vive nel sottopasso, ma sappiamo per certo che soltanto su segnalazione di un’associazione del rione lo scorso anno ha avuto accesso ai servizi sociali. Anche questo dato purtroppo non è incoraggiante, e fa riflettere sul rapporto che la nostra città ha avuto con la marginalità negli ultimi anni.

Non esistono, peraltro, periodi di “emergenza” freddo o caldo, come di sovente li abbiamo sentiti chiamare dall’amministrazione: l’emergenza della cura di queste persone dura tutto l’anno.

Gli interventi/blitz di pulizia come quello dei giorni scorsi denotano pertanto solo la debolezza dell’amministrazione di fronte a situazioni complesse, che richiedono una risposta più ampia alla città e alle persone senza fissa dimora, che peraltro il giorno dopo si ripresentano nella medesima situazione e con maggior disagio per la perdita dei loro beni. Non è da interventi come quello di martedì che si misurano l’efficienza e la cura che un’amministrazione dovrebbe riservare a tutti i suoi cittadini”. (s.spa.)

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