Queste le dichiarazioni della capogruppo Del Re (gruppo di Firenze Democratica) e di Leonardo Calistri (Firenze Democratica):
“La consiliatura passata si è conclusa con piani rimasti a mezzo, risorse andate perse, bilanci arborei non redatti e molti altri obiettivi lasciati per strada con buona pace dell’urgenza climatica.
Nessuna traccia si è ancora vista del Piano del Verde, che si sarebbe dovuto esaminare insieme al Poc, visto che è lo strumento adatto a mitigare i cambiamenti climatici nell’area urbana ed era uno degli obiettivi più importanti che l’amministrazione si era data: Firenze doveva fare infatti da capofila in Toscana, approvando il primo piano del verde e degli spazi pubblici aperti.
A questo, si aggiunge l’aggravante di aver perduto risorse importanti dei fondi React, che l’Unione europea aveva destinato ai Comuni più virtuosi e interessati a riqualificare e rendere più vivibili le aree verdi delle città, e che dovevano essere spesi entro il 31.12.2023.
Alle richieste di accesso agli atti ancora non è arrivata alcuna risposta in merito, ma solo qualche scarna informazione a seguito della terza interrogazione depositata in merito, con una mancanza di trasparenza e di rispetto istituzionale verso il consiglio comunale.
Anche la trasformazione del piano rifiuti non è stata portata a termine entro la fine del mandato, ma ha subito un brusco rallentamento, mancando un obiettivo importante che l’amministrazione si era data per ridurre i conferimenti in discarica e approvare poi la tariffa puntuale per intraprendere la strada verso un alleggerimento delle tariffe. Nessun seguito è stato dato poi al percorso partecipativo organizzato da Alia e Sociolab per rivedere la raccolta in centro storico, che tanto era stato richiesto dai residenti del centro (e non era la App on demand ciò che era emerso all’esito del percorso e ciò che Alia aveva progettato per questa zona), così come nessun seguito è stato dato ad un monitoraggio richiesto dai cittadini del porta a porta nella zona di Sorgane, confermando così una lontananza di chi amministra dalle richieste di chi ogni giorno vive disagi.
Sono state poi abbandonate iniziative avviate in precedenza anche con l’utilizzo delle tecnologie digitali, che avevano portato l’amministrazione a vincere anche importanti premi. Dal progetto Dona un Albero e un albero per ogni nato ai progetti di Smart irrigation, dal percorso per la costituzione di un distretto di agricoltura biologica al piano di classificazione acustica che non è stato poi approvato ma si è fermato alla fase di adozione. Nessuna nuova parete verde è stata realizzata nella seconda metà dello scorso mandato, dopo che il precedente sindaco ci aveva fatto sopra una campagna elettorale, compresa quella di viale Giovine Italia, e il bilancio aroboreo - che per legge deve essere redatto entro la fine della consiliatura - è arrivato solo a inizio di questo mandato su spinta dei consiglieri di minoranza, così come il censimento degli alberi monumentali che era stato avviato a inizio dello scorso mandato; e, cosa ancora più grave, sono state mortificate le istanze di partecipazione di associazioni di ambientalisti e animalisti: dopo una prima riunione con le associazioni dell’ufficio sostenibilità, il precedente assessore non le ha più convocate perché era stato chiesto approfondimenti sulla multiutility e quella domanda fu ritenuta fuori luogo. E d’altronde, anche sui patti di collaborazione si è rimasti fermi a quelli siglati in attuazione del bando che fece la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Sul piano della qualità dell’aria, dopo aver annunciato sanzioni per i negozi che in estate non tenevano le porte chiuse, è stata abbandonata ogni iniziativa in merito impauriti dalle polemiche, al pari delle altre nuove prescrizioni contenute nel suddetto piano quali il divieto di fumo nelle aree verdi o la previsione di colonnine elettriche ai benzinai che pure sono rimaste inattuate.
Così come dopo aver fatto la voce grossa sullo scudo verde, si è tornati poi indietro sui divieti che si voleva imporre alle auto diesel senza portare a casa nuove risorse per favorire la transizione ecologica, e permettendo ancora l’uso di veicoli inquinanti da parte del personale della Direzione Ambiente.
Sul fotovoltaico in centro storico, non si è andati avanti per arrivare ad abbattere i vincoli anche in questa parte della città, così come sull’Arno si è abdicato ad intraprendere forme di regolamentazione della sua navigabilità, anche per frenare un uso turistico di questa risorsa naturale.
Per gli amici a quattro zampe, dopo aver realizzato una sala operatoria al Parco degli animali, il percorso di convenzionamento per aiutare le famiglie meno abbienti nella cura degli animali domestici è rimasto fermo, così come ogni riflessione sulle carrozze in centro storico.
Queste e altre riflessioni le abbiamo affidate ieri alla vice sindaca Galgani con delega all’ambiente e agli animali, a cui spetta il compito adesso di recuperare ritardi e inadempienze, sperando in una innovazione nei metodi e nella sostanza del governo di una delega così delicata per la città. Anche se dall’organizzazione della macchina comunale non ci pare che questa delega abbia ancora la giusta centralità, ma sia confinata nella direzione ambiente con un’impostazione che non tiene conto di come si debbano e si possano declinare gli obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica che ogni città è chiamata a raggiungere. Così come la notizia del global service sul verde non ci pare rispondere a quella città della cura che vorremmo vedere messa in pratica”. (fdr)