“Presentati 10 emendamenti per integrare nel Piano gli obiettivi strategici contenuti dentro al Piano strutturale, Piano Operativo e Piano di Gestione Unesco”
Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Finalmente è giunto al termine il Piano del Verde, il cui lavoro ho avviato nel 2019 quando ero assessora all’ambiente e all’urbanistica per dotare la città di uno strumento importante nella lotta ai cambiamenti climatici per un diverso approccio alle infrastrutture verdi e blu, basando su queste lo sviluppo urbanistico della nostra città.
In aula, ho ricordato i percorsi di partecipazione svolti tra il 2020 e il 2021, gli accordi di ricerca con l’Università, la mappatura delle isole di calore con il CNR. E ancora le visioni strategiche contenute nel Piano Strutturale sul sistema dei Parchi intorno all’Arno, e allo sviluppo che abbiamo disegnato nella parte nord-ovest della città.
Ringraziamo la Direzione Ambiente e tutti i tecnici che hanno lavorato a questo importante piano di settore - il primo Piano del Verde e degli spazi aperti della Città di Firenze - redatto in mezzo ad anni difficili: una pandemia di mezzo e vicissitudini politiche, che non hanno aiutato nella restituzione di una visione d’insieme e nello sviluppo di strategie chiare con obiettivi quantificabili predeterminati che possano aiutare nel monitoraggio e abilitare operatori ad effettuare interventi utili al drenaggio urbano, alla mitigazione del clima, alla realizzazione di interventi utili alla gestione del rischio idraulico.
Anche il quadro conoscitivo è carente di diversi elementi, e per questo ci auguriamo che questo lavoro venga presto condiviso con la consulta e gli operatori del settore al fine di recepire osservazioni che possono migliorare questo lavoro.
Abbiamo presentato 10 emendamenti per arricchire il Piano di quei contributi, che, nei limiti dell’apporto di un Piano a cui sono state dedicate solo 2 commissioni consiliari, abbiamo ritenuto utile presentare per sottolineare determinati aspetti.
Ed in particolare:
- gli aspetti della partecipazione propedeutici alla redazione del Piano, e poi anche nella gestione del Verde con l’implementazione di esperienze di co-progettazione e urbanistica tattica;
- i riferimenti allo studio sull’accessibilità contenuto dentro al Piano Operativo, per rendere anche le aree verdi accessibili e prive di barriere architettoniche;
- le strategie legate alla creazione di corridoi verdi e blu che colleghino fiumi, parchi urbani e aree agricole con continuità ecologica; il miglioramento del drenaggio urbano e l’adozione del modello della città spugna; il ripristino ecologico delle sponde dell’Arno e dei torrenti; la mitigazione delle temperature con interventi da realizzarsi in prossimità delle isole di calore:
- la realizzazione di un sistema informatico per quantificare i benefici ambientali degli interventi realizzati, quali la superificie permeabile da incrementare nel prossimo quinquennio, la percentuale di alberatura o la mitigazione del clima;
- l’importanza delle api per la biodiversità e il protocollo di intesa stipulato con Arpat per seminare determinati tipi di piante nettarifere e per vietare l’uso di fitofarmaci e la riduzione di biocidi;
- il contratto di torrente Mugnone, portato avanti dall’Università di Firenze e tantissime realtà che operano nella zona del Mugnone, e sottoscritto dall’amministrazione per una visione integrata delle sponde del Mugnone;
- l’integrazione degli obiettivi del Piano di Gestione UNESCO, mai menzionato nel Piano del Verde, e che nel suo terzo aggiornamento contiene invece un focus specifico sul tema della lotta ai cambiamenti climatici per la salvaguardia del sito UNESCO, che si allarga anche alle greenways cittadine, anche queste non menzionate nel Piano del Verde, al pari dei giardini delle Ville Medicee;
- la progettazione degli spazi pubblici verdi con l’ottica dell’urbanistica di genere, tenuto conto dei risultati emersi dal percorso di partecipazione e dei contributi che hanno dato i cittadini e le cittadine.
Con un ordine del giorno, abbiamo poi chiesto di volersi confrontare con altre città italiane ed europee dotate di strumenti di pianificazione del verde particolarmente avanzati”. (s.spa.)