Queste le dichiarazioni di Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica:
“Un nuovo passaggio del piano strutturale e piano operativo, avvenuto ieri, in Consiglio comunale, per prendere atto delle modifiche apportate al Piano da Regione Toscana e Soprintendenza in sede di conferenza del paesaggio.
Ringraziamo gli uffici per il lavoro svolto, e anche chi ha voluto ricordare l’apporto che abbiamo dato come assessorato all’urbanistica nei tre difficili anni di preparazione del Piano fino alla sua adozione avvenuta nel Marzo 2023.
Io ho voluto ricordare non solo il lavoro bello e collettivo che ha portato a quel Piano, ma anche il lavoro svolto poi dal gruppo di Firenze Democratica in comune e nei quartieri nello scorso mandato durante la fase di approvazione avvenuta un anno fa.
Già in tale sede, infatti, avemmo modo di manifestare tutta la nostra contrarietà per alcune scelte di fondo che hanno sconfessato alcuni principi cardine del piano adottato. Dall’introduzione di una nuova categoria di residenza che ne legittima l’uso turistico (“residenza temporanea per fini turistici”), alla alienazione di immobili pubblici con l’introduzione della scheda per la vendita dell’Ex San Giovanni di Dio e poi anche di Sant’Agnese; dall’eliminazione di vincoli edilizi - che, su suggerimento dell’Università avevamo previsto per limitare i frazionamenti e la possibilità di realizzare bagni in ogni camera (con una speculazione edilizia sottesa) - alla possibilità data alla media distribuzione di diventare grande distribuzione, dopo che avevamo bloccato la media e grande distribuzione in tutta la città; dall’eliminazione di una nuova scuola pubblica in viale Spartaco Lavagnini per permettere l’estensione di uno studentato, alla spalmatura per gli studentati dei giorni di apertura ancora su tutto l’anno invece che nei due mesi estivi, con conseguente impossibilità di controllare se queste strutture siano effettivamente aperte solo a studenti; dalla mancanza di coordinamento del piano del verde con il piano strutturale e piano operativo, alla mancata estensione delle nuove regole urbanistiche ed edilizie per permettere il fotovoltaico anche in centro storico. Queste sono solo alcune delle modifiche apportate successivamente che ben evidenziano la mancanza di volontà nell’intraprendere un cambio di rotta per una città basata su un diverso modello di sviluppo. Nei fatti, e non solo a parole.
Sono rimaste poi anche tante scelte e schede positive, che rivendichiamo con orgoglio e che speriamo vedano presto la luce e vengano applicate al meglio. Purtroppo molte di queste non sono neppure citate nel programma di mandato, ma ci impegneremo a ricordarle noi, come stiamo già facendo in ogni occasione possibile.
Presentammo lo scorso anno in fase di approvazione 27 emendamenti, che furono però pressoché tutti respinti, mentre non ne abbiamo presentati ieri, essendo un atto non più emendabile, fatta salva la richiesta di adeguamento ad una nuova legge regionale per la scheda dell’Ex Caserma Ferrucci, oggetto pure di una prescrizione aggiunta dalla Soprintendenza, che però è stata respinta dalla maggioranza, mentre è stata sostenuta da tutte le minoranze presenti in aula.
Grazie ancora a tutti coloro che hanno sostenuto la nostra visione di città, basata sulla necessità di scelte solide e radicali per dare concretezza alla visione di una città pubblica, progressista, partecipata e prossima che abbiamo sempre portato avanti, e per cui continueremo a lavorare. Con visione e stando sul merito dei temi, perché di questo c’è bisogno”. (s.spa.)