Del Re (Firenze Democratica): “Quando si parla di sicurezza urbana, si affronti sempre il tema della sicurezza stradale, che miete stragi quotidiane”

Questa la comunicazione della consigliera Del Re (Firenze Democratica):

“Ieri, 17 Novembre, si è celebrata la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, un’occasione per riflettere sull'impatto degli incidenti stradali in tutto il mondo. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, mentre 50 milioni subiscono ferite o disabilità permanenti. Il rapporto Dekra sulla Sicurezza Stradale 2024, in particolare evidenzia come la velocità, le infrastrutture obsolete e i comportamenti umani siano tra le cause principali di questi incidenti.
Nei primi sei mesi del 2024, nel nostro Paese, si sono registrati più morti e feriti sulle strade italiane rispetto allo stesso periodo del 2023. A dirlo, sono i dati preliminari dell’Istat, diffusi a pochi giorni dalla Giornata internazionale per le vittime della strada. Dati che fanno registrare, tra gennaio e giugno 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, con una media, ogni giorno, di circa 456 incidenti, 8,3 decessi e 615 feriti.
Leggendo questi dati, non possiamo che auspicare una giornata in cui la terza domenica di novembre possa diventare una giornata della memoria: significherebbe che il nostro sistema di mobilità su strada è diventato un sistema intrinsecamente sicuro, e che la sicurezza stradale è diventata una missione di tutti, e non solo di chi è passato attraverso questo dramma.
Al fine di evitare questa strage quotidiana, è necessaria la massima collaborazione su questo fronte a tutti i livelli, sia a livello nazionale, dove le ultime modifiche al codice della strada del governo nazionale sono da rivedere (nella riforma non si affronta la principale causa delle morti sulla strada, quella della velocità, e né si agevolano i controlli o la istituzione di ztl e infrastrutture per una mobilità ciclistica sicura) sia a livello comunale con l’impiego in modo trasparente delle entrate da multe per interventi di sicurezza stradale.
Anche perché con le entrate derivanti dalle sanzioni, i Comuni possono cambiare davvero le città, investendo sui rallentatori, sulle zone trenta, sulle piste ciclabili, sui dissuasori. E su tutti quei provvedimenti che mettano in maggior sicurezza i pedoni, i ciclisti, ma anche la stessa circolazione di automobili e motocicli.
Si ringrazia inoltre tutte le associazioni che favoriscono un’attività di prevenzione attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni e dell’opinione pubblica sul dramma della violenza stradale, fornendo anche assistenza alle famiglie colpite da incidenti gravi, e portando il problema della sicurezza stradale a diventare una priorità dell’agenda politica”. (s.spa.)

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