Diritti LGBTIQ. Laura Sparavigna (PD): “L’Europa si dichiara zona di libertà”

“Il diritto alla parità di trattamento e alla non discriminazione – spiega la consigliera PD Laura Sparavigna – è un diritto fondamentale sancito dai trattati dell’Unione Europea.

Eppure, in Polonia, da marzo 2019, più di 100 regioni, distretti e comuni hanno approvato risoluzioni con cui dichiarano di essere zone “libere dall’ideologia LGBTIQ” (assurdo già così, trattandosi  di aspetti legati all’identità e non di un’ideologia) sospendendo finanziamenti e politiche per la promozione della tolleranza e dell’uguaglianza fino ad adottare: “Carte regionali dei diritti della famiglia” che discriminano la vita di alcune famiglie come quelle monoparentali e di coppie dello stesso sesso”.

“In Ungheria, nel novembre 2020, prima alcune città e poi il parlamento nazionale con degli emendamenti costituzionali hanno vietato la “diffusione e promozione della propaganda LGBTIQ” ledendo diritti individuali e alla vita familiare di queste persone. Questa è l’Ungheria di Orban, che dopo aver ritirato il suo partito dal Ppe, ha detto di voler costruire “una destra democratica che offra una casa ai cittadini che non sono caduti nella follia Lgbtiq”.

La lotta contro le disuguaglianze – aggiunge Laura Sparavigna – è una responsabilità condivisa che richiede azioni congiunte e a tutti i livelli. Così la Commissione europea ha già respinto le domande di finanziamenti presentate dalle aree che hanno adottato quelle risoluzioni e si discute se attivare la procedura di infrazione.

I diritti delle persone LGBTIQ sono diritti umani e su questo, la nostra Unione Europea, non arretra di un passo. Anzi! In risposta a quello che succede vicino a noi, in Ungheria e Polonia, il Parlamento Europeo,  giovedì 11 marzo, ha adottato una risoluzione 492 voti favorevoli, 46 astensioni e 141 contrari (tra cui quelli di Lega e Fratelli d’Italia) per rendere l’Unione Europea una “zona di libertà per le persone LGBTIQ” dove si possa godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, l’identità di genere, l’espressione di genere e le caratteristiche sessuali senza temere di essere soggetti a episodi di intolleranza e discriminazione o di essere perseguitati per tali motivi.

L’amore è amore – conclude la consigliera PD Laura Sparavigna – e sembra assurdo doverlo ribadire nel XXI secolo. Eppure tuttora quella che dovrebbe essere una scelta libera e individuale, è oggetto di odio e giudizio collettivo.

E Noi, sicuramente, non arretreremo di un passo”. (s.spa.)

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