Disabilità e trasporto pubblico locale. Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Enrico Carpini (Territori Beni Comuni Città Metropolitana di Firenze): “Urgente affrontare il problema”

“Le procedure su urbano ed extraurbano sono talvolta problematiche per chi ha difficoltà motorie. Chiediamo una commissione dedicata per capire le possibili soluzioni”

Sul trasporto pubblico locale urbano le pedane per far salire persone con difficoltà motorie sono manuali, perché quelle motorizzate – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con Enrico Carpini di Territori Beni Comuni della Città Metropolitana di Firenze – si rompevano o si bloccavano in continuazione.
Quindi la persona alla guida deve mettere il mezzo in sicurezza, scendere e attivare la piattaforma. In un clima di forte tensione per ritardi e corse saltate. Il personale ha grande disponibilità e attenzione per queste problematiche, ma se non ci sono una sedia a rotelle o delle stampelle, non è detto sia facilmente riconoscibile la situazione di necessità.
In quel caso o si riesce a usare il tasto specifico a fianco della postazione per le carrozzine, o si tenta di richiamare l'attenzione a voce (ma se l'autobus è pieno, non è detto si riesca a farsi sentire).
Per le linee extraurbane si usano ancora le piattaforme motorizzate e quindi per avere “sicurezza dell’accesso” si deve prenotare 48 ore prima! E se una persona ha bisogno di muoversi con urgenza? Si scorda il diritto al trasporto pubblico locale garantito?
Il quadro narrato nella risposta all’interrogazione ricevuta dall'Assessore (che ringraziamo per il consueto rispetto dei tempi) ci pare descrivere un contesto non accettabile.
Siamo nel 2022, non è possibile che chi ha difficoltà motorie sia penalizzato, che non ci siano soluzioni tecniche e tecnologiche all'altezza di una questione di civiltà.
Chiederemo una Commissione 6 del Comune di Firenze con la Consulta invalidi e con le realtà che in queste settimane ci hanno segnalato il problema, per pretendere – concludono Palagi, Bundu e Carpini – un adeguamento dei mezzi da parte dei soggetti gestori”. (s.spa.)

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