Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Si scrive nuova società pubblica, si legge tradimento del referendum sull’acqua pubblica”

“Nessuno dei nostri emendamenti e ordini del giorni è stato accolto, nell’ambiguità del Partito Democratico si legge la chiara volontà di creare una multiutility con cui continuare a fare profitto sui servizi e i bisogni delle persone”

“Oggi non si è votato per rafforzare il pubblico, si è data più autonomia a chi governa, togliendo strumento ai consigli e restringendo i margini della democrazia, partendo da quel bene comune su cui la cittadinanza si è espressa dieci anni fa con un referendum: l’acqua.

Il Partito Democratico – spiegano i consiglieri di sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – racconta che stiamo parlando di altro, ma è evidente che è solo un modo per rimandare le questioni il più possibile, per poi porre il territorio di fronte a un’operazione compiuta.

Magra soddisfazione è aver costretto la maggioranza a uscire dalle ambiguità, anche se la comunicazione ufficiale andrà in una direzione di fumose prospettive, con cui si vuole avere la possibilità di continuare a trarre dividendi dai beni.

La maggioranza ci dice: ora il pubblico potrà parlare con una voce sola. Peccato che sarà un’unica voce, un’unica posizione, che rimuoverà chi non concorda, chi ha visioni diverse, dentro i consigli comunali e tra i comuni.

Nel 2020 avevamo votato a favore dell’indirizzo di scioglimento del Patto Parasociale di Publiacqua, perché era un atto che apriva alla possibilità di una effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico. Nel frattempo – concludono Palagi e Bundu – le denunce dei movimenti per l’acqua pubblica sono state confermate: si vuole una multiutility e l’atto di oggi, senza emendamenti, serve solo a proseguire nella direzione di chi vuole fare profitto sull'acqua e sui bisogni delle persone. Non ci stiamo”. (s.spa.)

Scroll to top of the page