Donata Bianchi (PD): “Necessarie misure di sostegno e di tutela per i lavoratori che hanno subito la perdita dell’occupazione o la sospensione senza compenso del proprio contratto di lavoro a causa della pandemia”

“Oggi la Commissione Istruzione, Formazione e Lavoro ha approvato un atto – spiega la consigliera del Partito Democratico Donata Bianchi – che avevo presentato nella fase più acuta della pandemia, quando fu evidente quanto fosse drammatica la situazione delle collaboratrici e dei collaboratori coordinati e continuativi, delle professioniste e dei professionisti con partita Iva iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, lavoratori e lavoratrici che a causa della pandemia in gran numero hanno subito la perdita dell’occupazione o la sospensione senza compenso del proprio contratto di lavoro e un drastico calo della loro attività lavorativa autonoma. Ringrazio la presidente della Commissione, Laura Sparavigna, per il supporto dato all’atto e per la discussione avvenuta che ha visto anche il contributo di Giulia Tagliaferri del Nidil CGIL, con la quale avevamo discusso a suo tempo delle misure necessarie a sostegno di questo settore che ha subito la contrazione più marcata insieme a quello dei lavoratori e delle lavoratrici a termine. Ancora oggi, come lei stessa a illustrato, è necessario trovare con urgenza per via normativa una soluzione transitoria legata allo stato emergenziale che consenta di beneficiare delle prestazioni in modo equo anche a coloro che hanno avuto reddito nullo o fortemente ridotto negli anni 2020 e 2021 poiché a questo elemento sono agganciati i requisiti contributivi e reddituali utili all’accesso e per le indennità di malattia e di degenza ospedaliera, congedo di maternità e il congedo parentale.

L’atto – continua donata Bianchi – sollecita il governo, così come già fatto in questi anni dalle parti sociali a provvedere con un emendamento a colmare uno iato che non è stato che parzialmente ridotto dai provvedimenti assunti in questo periodo. Si chiede, infatti, di provvedere a introdurre un

periodo di neutralizzazione che va dal 27/02/2020 al 31/12/2021, eventualmente da prolungare con successivi provvedimenti a seconda dell’andamento economico dell’anno 2022, ai fini del recupero di requisiti di welfare adeguati. Una misura non indistinta, ma che garantisca il trattamento di miglior favore nella ricerca del requisito contributivo e reddituale.

Come sottolineato con forza anche dalla Presidente Sparavigna e dal vice Presidente Palagi, la crisi economico-sociale determinata dalla pandemia ha confermato, come se ce ne fosse stato bisogno, la non più rinviabile necessità di garantire un’adeguata tutela andando verso un’estensione universale delle misure di welfare (es. malattia, infortuni, maternità/paternità) e nonché previdenziali. È un’esigenza – conclude la consigliera PD Donata Bianchi – di equità sociale, ma oggi anche di natura intergenerazionale e di genere”. (s.spa.)

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