Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari Opportunità): “No alla modifica dei criteri di rimborso delle coppie che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assista”

La stampa riporta oggi la notizia di una decisione della Regione Toscana di modificare criteri e procedure di rimborso delle coppie che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assista (PMA) presso centri accreditati.
In Toscana spiega la Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – ci sono cinque centri accreditati cui, negli anni, hanno avuto accesso migliaia i coppie all’interno di un sistema che ha anche favorito i processi di esternalizzazione per fare fronte a lunghe liste di attesa e tentativi ripetuti che implicano un passare del tempo dannoso dal punto di vista biologico.
Secondo quanto denunciato dalla Presidente dell’Associazione Strada per un sogno ONLUS, in questi giorni i centri starebbero comunicando ai pazienti di aver ricevuto dall’Amministrazione regionale nuove indicazioni per il calcolo del numero massimo di prestazioni in convenzione da effettuare all’interno del numero massimo assegnato al centro. La decisione, tra l’altro, ha effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2021 e ha l’effetto di tagliare del 30% il numero di cicli che i centri convenzionati possono effettuare in un anno, escludendo così coppie che erano in lista da mesi.
La Regione Toscana ha dimostrato, da sempre, attenzione e capacità di affermare giustizia e rispetto verso persone in difficoltà nel dare forma al loro desiderio di maternità e paternità. Siamo tra le regioni più vecchie d’Italia e d’Europa, non ci possiamo permettere di fare tagli su questo fronte che, al contrario, avrebbe bisogno di essere fortemente rilanciato nell’offerta del servizio pubblico per azzerare liste di attesa e consentire a sempre più coppie di accedere alla PMA. È una scelta – conclude la presidente della Commissione Pari Opportunità Donata Bianchi – che rischia di creare diseguaglianze gravi tra le coppie, tra chi potrà permettersi di pagare tutto e chi no.
Spero che la nostra regione ci ripensi, con una decisione capace di accogliere e dare sostegno alla speranza di realizzare un sogno prima che il tempo biologico se lo porti via”. (s.spa.)

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