“Gli odiatori del web si scatenano con gusto, specialmente contro le donne.
Silvia Romano, Laura Boldrini, la giornalista Giovanna Botteri, la capitana della Sea Watch Carola Rackete.
Sono donne libere, coraggiose e, questa è la loro colpa peggiore, sanno di esserlo e si definiscono forti.
Cosa c’è di più odioso di una donna che non si piega, non è accondiscendente, al contrario afferma con forza la propria scelta? Silvia Romano – ha detto nel corso di una comunicazione la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – l’ha fatto fin da subito dichiarando la sua felicità di essere stata forte e mostrandosi con un abito che non lasciava dubbi. Silvia Romano è stata vittima di offese violente perché ci ha mostrato un’identità religiosa che non tolleriamo anche se nel nostro Paese è stata abbracciata da migliaia di uomini e donne, anche se nel nostro Paese accompagna la vita di decine di migliaia di immigrati.
Una fede religiosa cui dobbiamo rispetto come a tutte quelle che il nostro Stato riconosce. Una fede religiosa, quella islamica, che non si appiattisce sulle forme radicali di gruppi terroristici, che tutti noi condanniamo.
Ancora più gravi le offese contro Silvia Romano formulate via web da uomini e donne che ricoprono un incarico nelle istituzioni pubbliche. La definizione di neoterrorista con cui è stata definita alla Camera da un parlamentare della Lega ha fatto capire quanto sia violento l’odio nei suoi confronti.
Odiatori di professione che soffiano sul fuoco di un disagio sociale con il quale noi tutti dobbiamo confrontarci con serietà e fornire risposte adeguate.
Gli odiatori vogliono togliere voce e libertà, Silvia Romano non tace, ma certamente si ritrova ostaggio anche nel suo Paese, se è vero che potrebbe essere costretta ad avere una scorta.
Silvia Romano, ha poi un’ultima colpa, appartiene al mondo delle ONG, realtà che presidiano i confini dell’umanità e dei diritti affinché, anche gli odiatori, non affoghino dentro la loro rabbia. Le ONG che sfidano ostacoli e divieti, come fece la capitana Rackete pur di portare in salvo i naufraghi che aveva raccolto.
Razzismo, intolleranza e sessismo ecco cosa si scatena nel web, come è stato osservato, gli attacchi personali alle donne fanno sempre riferimento agli stereotipi dell’aspetto esteriore (il caso recente delle ingiurie online contro Giovanna Botteri) o a quelli della sessualità oppure a quelli della vita professionale o privata.
Silvia Romano – ha concluso la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – è una giovane donna che vive gli anni delle possibilità, dell’ansia di conoscere e sperimentare. Silvia ha fatto la scelta di stare nel mondo per conoscere, per comprendere i meccanismi di un mondo diseguale e spesso ingiusto, ha fatto la scelta di essere prossima al mondo degli invisibili, impegnandosi affinché un altro mondo sia possibile”. (s.spa.)