“Onestamente, non è mai stata numerosa la presenza delle donne negli organismi che in questi mesi sono stati riuniti per decidere sulle sorti del paese anzi, talvolta, le donne erano del tutto assenti ed è stato necessario intervenire a integrare task force, comitati, ecc. Anche nel tavolo di lavoro nominato dal Sindaco, con tutta onestà, le competenze femminili erano molto poche. Su questo – ha detto la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi in Consiglio comunale – mi permetto si segnalare che anche le nostre partecipate non brillano, solo una ha una donna al vertice.
Il tema della democrazia paritaria non è un lusso. L’assenza delle donne costituisce una ferita democratica non banale perché le donne rimangono, purtroppo, le portavoce di molte condizioni di vita e istanze sociali, che appartengono ancora troppo poco alla visione del mondo che uomini e ragazzi contribuiscono a costruire: i carichi di cura familiari sono ancora in gran parte responsabilità delle donne, la denuncia della violenza maschile sulle donne è ancora troppo poco fatta propria dal mondo maschile, la disoccupazione è ancora molto femminilizzata, l’esclusione dai vertici resta ancora oggi un problema in gran parte femminile.
E purtroppo, la scarsa dimestichezza delle donne con posizioni di potere, non raramente, produce una scarsa solidarietà tra competenze femminili, cioè poca disponibilità a favorire l’ascesa di altre donne capaci di dare un contributo di sapere ed esperienza.
E’ cronaca di questi giorni – aggiunge la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – la rinnovata fatica di un gruppo trasversale di parlamentari affinché si ponga attenzione a non compiere un nuovo errore di prospettiva, Noi Rete Donne, network fra numerose competenze femminili in posizioni autorevoli nelle Istituzioni e nell’informazione, ha fatto pervenire ai Presidenti di Camera e Senato, delle Commissioni Parlamentari e ai Capigruppo dei Partiti in Parlamento, oltre ai Ministri dell’Economia e delle Pari Opportunità, una presa di posizione contro il probabile rinnovo tutto maschile dell’AGCOM e del Garante della Privacy.
Dal livello nazionale a quello più prossimo a noi, non dobbiamo cessare di chiedere che si rispetti il dettato Costituzionale esposto nell’articolo 51 così come riportato: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”.
Anche a livello locale – conclude la presidente Donata Bianchi – avremmo occasioni per dare un sognale differente attraverso la nomina di più donne in posizione apicale e nei board che contano. Un segnale che serve, in particolare, alle bambine, alle ragazze e alle giovani affinché sentano senza senso di colpa o vergogna, che è legittimo aspirare e immaginarsi oltre i confini delle rappresentazioni stereotipate che ancora ci circondano”. (s.spa.)