“A Firenze c’è una numerosa comunità ucraina, circa 2000 persone, una delle più grandi d’Italia. Sono persone arrivate in Italia per motivi economici, prevalentemente donne che hanno lasciato figli e figlie, mariti e familiari nel paese di origine e che vivono con grande sofferenza e preoccupazione gli avvenimenti di questi giorni che sembrano condurre inevitabilmente ad una guerra, e molte di loro – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – temono che figli e mariti possano essere arruolati. Dalla comunità ucraina provengono la maggior parte delle donne cui abbiamo affidato i nostri anziani o funzioni di cura per figli ancora minorenni. Uno dei loro luoghi di incontro è la chiesa dei Santi Simone e Giuda, dove in questi giorni si incontrano per scambiarsi le notizie che raccolgono attraverso i contatti con le loro famiglie o per pregare.
Questa comunità ricorda i danni già causati dalla guerra e continua a sperare negli sforzi diplomatici per una risoluzione. Dal 2014 l’Ucraina sta vivendo una guerra che è stata definita locale, regionale, ma che ha già causato più di 10.000 morti tra militari e civili. C’è stato un elevato numero di sfollati, di conseguenze gravissime, quali mancanza di cibo, energia elettrica, acqua. C’è stato un gran numero di sfollati di cui non si parla, e cui si aggiungono i 61.000 sfollati di questi giorni, uomini, donne e bambini in fuga verso la Russia nella regione di Rostov, altri potrebbero poi premere ai confini dell’Europa. Il Donbass è una zona incandescente, è una polveriera dalla quale può partire la scintilla.
Voglio esprimere la mia più grande solidarietà e vicinanza alla comunità ucraina, e credo che anche la comunità russa viva con non inferiore preoccupazione ciò che sta accadendo.
Come Firenze ha saputo accogliere la comunità già presente, così dovremmo impegnarci – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – per rendere possibili corridoi umanitari in grado di favorire ricongiungenti familiari affinché le persone presenti a Firenze possano offrire riparo ai familiari in fuga da una tragedia annunciata”. (s.spa.)