“Venerdì 21 e sabato 22 ottobre, alcune piazze di Firenze hanno ospitato manifestazioni per la pace e di condanna del regime autoritario e violento dell’Iran.
Il tema della pace è tornato centrale nella visione di un futuro che preveda la sopravvivenza della vita sul pianeta Terra. In queste settimane, caratterizzate da una riviviscenza della minaccia nucleare da parte della Russia, alcuni video sugli effetti combinati di armi tattiche nucleari hanno circolato nei social e sui media, il loro messaggio era chiaro. L’impegno per la Pace in tutti gli scenari di guerra e a fianco dell’Ucraina – prosegue la Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – richiede oggi una più forte determinazione nel rilanciare i meccanismi di governance internazionali e, sul terreno della guerra in Ucraina, la necessità di investire sui negoziati internazionali a partire dalla richiesta del ripristino della sovranità ucraina sulle terre occupate dall’esercito russo.
Il presidio a piazza SS. Annunziata a fianco della comunità iraniana di Firenze ha visto nuovamente coinvolte centinaia di persone che hanno partecipato ad un evento che ha coinvolto anche rappresentanti del Comune con l’assessora Albanese e l’assessore Giorgio, delle istituzioni locali e regionali, nonché dell’associazionismo impegnato sul fronte dei diritti umani e della pace. È stato chiaro il messaggio, oggi la lotta delle donne iraniane e diventata lotta di tutti, si tratta di prendere posizione a fianco del popolo iraniano che sta scendendo in piazza e che si sta mobilitando con una resistenza e un’opposizione coraggiose e diffuse. La risposta da parte del regime è però violenta, le foto delle vittime lo testimoniano, bambini e bambini, ragazzi e ragazze e insieme a tanti giovani sono stati trucidati.
Accanto alla mobilitazione di piazza – conclude la Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – serve quindi un impegno delle istituzioni, Firenze può svolgere un ruolo di traino e fare la propria parte facendosi portavoce della richiesta di un’azione diretta da parte del Ministro degli esteri affinché convochi l’ambasciatore dell’Iran per chiedere conto di quanto sta accadendo nel paese ed esprima una posizione di condanna. Le istituzioni e il Governo italiani devono chiedere la mobilitazione da parte degli organismi internazionali e la costituzione di una commissione di indagine, su iniziativa europea o in sede ONU, che intervenga nel Paese chiedendo di poter verificare cosa accade nelle carceri dove sono reclusi migliaia di oppositori e oppositrici, e testimoni cosa accade nelle piazze e nelle strade di decine e decine di città e Paesi”. (s.spa.)