Donata Bianchi (Presidente Commissione pari opportunità, pace, gemellaggi, relazioni internazionali Donata Bianchi): “Cosa sta accadendo nel campo profughi di Jenin?”

“Jenin – spiega la presidente della Commissione pari opportunità, pace, gemellaggi, relazioni internazionali Donata Bianchi – è una città dello Stato di Palestina nella Cisgiordania settentrionale, sita all'interno di un'area occupata da Israele dal 1967. L’attuale invasione di Jenin da parte delle forze armate israeliane è stata la più imponente dall’operazione Muraglia di Difesa che è ancora ben impressa nella memoria dei palestinesi e che è stata drammaticamente rappresentata in Jenin, Jenin, il documentario di Mohammed Bakri. Gli attacchi violenti agli insediamenti palestinesi, motivati come azione antiterroristica, sono un’ennesima, grave azione che è destinata ad alimentare violenza. Ci sono stati morti (tanti i minorenni), feriti, distruzioni di case, strade, acquedotto, sistema elettrico, con oltre quattromila persone costrette a lasciare le loro case. E’ importante richiamare i contenuti di un appello promosso dalla coalizione AssisiPaceGiusta, che riunisce associazioni e organizzazioni sindacali e della società civile. Condivido la loro condanna dell’ennesima operazione militare israeliana in Cisgiordania, come la loro condanna dell’uso della violenza da parte palestinese.
Come scrivono i sottoscrittori della coalizione “quanto sta accadendo a Jenin alimenterà di nuovo una sequela di vendette e di lutti che da decenni colpisce entrambe le popolazioni, anche se con proporzioni diverse. La comunità internazionale deve fermare questa emorragia umana, deve essere riaffermato il primato del diritto internazionale e riconosciuto il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato, obbligando il governo israeliano a ritirare le proprie truppe dai territori. Occorre esigere il riconoscimento dello stato di Palestina al fianco dello stato d’Israele, per porre fine ad una guerra mai terminata e ad una annessione israeliana di territorio per le vie di fatto, illegale e foriera una continua spirale di odio”. Il ricatto della sicurezza interna – conclude la presidente della Commissione pari opportunità, pace, gemellaggi, relazioni internazionali Donata Bianchi – sta producendo la restrizione delle libertà democratiche anche all’interno dello stesso Stato di Israele come le attuali manifestazioni, che ormai proseguono da mesi, sembrano testimoniare. Ritengo che anche Firenze possa mettere in gioco un ruolo di pacificazione e dialogo tra le parti come fece decenni fa il Sindaco La Pira. È necessario un dialogo tra comunità per assicurare pace a due popoli, un futuro a intere generazioni di palestinesi e di israeliani e per sollecitare, come chiedono le associazioni della coalizione, la ripresa di una politica italiana di cooperazione nella regione del Mediterraneo e del Medio Oriente”. (s.spa.)

Scroll to top of the page