Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari Opportunità): “Vaccinazione dei più fragili, quali sono le lezioni apprese?”

“Sul sito della regione Toscana adesso le persone fragili, ovverosia portatrici di un ampio raggio di patologie più o meno debilitanti, potranno registrarsi per il vaccino. Ma quante sono? Si pensa che siano tra le 100.000 e le  150.000. Non è uno scarto banale, purtroppo non abbiamo dati certi – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – e si attende con interesse l’esito di queste preregistrazioni per andare a comporre un database che le registri.

È noto a tutti il limite della tabella inizialmente predisposta dal Ministero della salute che non prevedeva esplicitamente alcune patologie complesse come i cardiopatici o gli epilettici. Da questo punto di vista ha rassicurato una  missiva che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), la quale da tempo chiedeva chiarimenti sostenendo la richiesta di moltissime persone con disabilità e delle loro famiglie.

La pandemia ha posto in evidenza una serie di limiti informativi che, come abbiamo visto, si traducono facilmente in discriminazioni o diseguaglianza allorché alla conoscenza si associa la possibilità di far valere un diritto, un bisogno e trovare risposte.

Da questo punto di vista – prosegue la presidente Donata Bianchi – è da sostenere il richiamo fatto da tante associazioni di settore che chiedono sia fatto ordine nelle procedure che ciascuna Regione sta mettendo in atto nelle vaccinazioni, alfine di ricomporre  una differenziazione che generando incertezze e diseguaglianze. Da questo punto di vista è stata sicuramente meritoria la scelta della Regione Toscana che ha deciso di cancellare le categorie, concentrandosi sull’età e la salute del cittadino a prescindere dall'attività lavorativa svolta e dall'ordine professionale a cui si appartiene.

È  stata una scelta importante, ma che dovrà fare i conti con alcuni gap informativi come prima evidenziato.

È stato possibile, e sarà facilmente possibile, raggiungere le persone fragili in carico e nei centri diurni, ma la pandemia ha reso evidente la mancanza di una mappatura che tenga conto anche di coloro che sono seguite solo dal punto di vista farmacologico, ma non hanno bisogno di specifica assistenza.

È necessario, invece, dotarsi di strumenti informativi capaci di offrire un quadro  il più attendibile possibile su numerosità e caratteristiche dei cittadini fragili e dei loro caregivers poiché – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – non sappiamo quale sarà la durata protettiva dei vaccini e questo lascia prefigurare la necessità di imparare dall’esperienza per poter conoscere tempestivamente quante persone è necessario raggiungere, di quali patologie sono portatrici e chi sono”. (s.spa.)

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