“Soltanto a Firenze sono 90 i giovani che stanno vivendo un forte disagio, circa 1000 in tutta Italia. Sono ragazzi che hanno conseguito una laurea in medicina – ha detto nel corso di una comunicazione in consiglio comunale il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano – ma purtroppo non possono esercitare la professione perché qualcuno, in questo governo si è dimenticato di emanare degli atti per armonizzare quello che, attualmente, il corso di laurea prevede: ovvero che bisogna effettuare un tirocinio abilitante per diventare, un domani, dei medici. Senza l'abilitazione non potranno far carico dei bisogni di salute del nostro Paese. I sacrifici fatti dalle tante famiglie per far laureare in medicina il proprio figlio non si possono trovare adesso senza certezza. Vanno sanate certe iniquità ed eliminare i tempi morti per riportare equità e giustizia. A seguito dell’approvazione del D.M. del 9 maggio 2018 n. 58. del MIUR, regolamentante le nuove modalità di svolgimento degli esami di stato di abilitazione all'esercizio della professione medico-chirurgica, si sono verificate problematiche inerenti al suo espletamento. Nonostante il conseguimento del titolo accademico in tempi regolari nell’anno accademico 2017/2018, i laureati in Medicina e Chirurgia, nei mesi di Dicembre 2018 e Marzo 2019, attualmente si trovano all'interno di un vuoto normativo dettato dal fatto che l’attuale Governo non ha ad oggi emesso, ancora, l’ordinanza ministeriale necessaria ad attivare l’iter burocratico per intraprendere i tirocini professionalizzanti e a regolamentare le modalità di svolgimento dell’esame di stato. Con le nuove regole approvate secondo il decreto sopracitato, tali laureati sarebbero costretti a svolgere l’esame di stato con modalità totalmente differenti rispetto ai colleghi laureatesi nelle sessioni di Luglio e Ottobre dello stesso anno accademico (sessione esame di stato di febbraio 2019), creando così un’ingiustizia e una disparità inaccettabile. Inoltre, la commissione preposta alla strutturazione del nuovo esame di stato non è stata ancora designata, rendendo assai complessa la stesura di un test nei tempi previsti dalla legge (entro Luglio 2019).
Il provvedimento che norma il nuovo esame di stato abilitante, che era stato firmato dalla Ministra Fedeli, aveva come obiettivo – ha aggiunto il presidente Armentano – quello di rendere più breve l'abilitazione post-laurea introducendo il tirocinio trimestrale professionalizzante nel corso di laurea.
Altra problematica, infatti, riguarda lo svolgimento del tirocinio abilitante, che attualmente con le nuove modalità si sarebbe dovuto svolgere prima del conseguimento del titolo, ma a causa dei ritardi burocratici non è stato svolto da nessuno dei laureati, costringendo la totalità dei candidati a doverlo espletare nei mesi successivi alla laurea. Attualmente non è possibile iscriversi a tale tirocinio poiché in assenza dell’ordinanza ministeriale gli atenei italiani non possono attivarne l’iscrizione ne l'organizzazione; questo comporta il rischio di uno slittamento dello stesso e pertanto dell’esame abilitante oltre il mese di Luglio. Tutto ciò comprometterebbe l’inserimento nel mondo del lavoro dei futuri professionisti, procurando in questo modo un serio danno economico agli stessi. Si chiede, dunque, al Governo Italiano per mezzo del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di attivarsi celermente affinché questo vuoto normativo venga risolto nel più breve tempo possibile. Si chiede, altresì, al Governo Italiano e a tutte le Forze Parlamentari di considerare ed approvare all'unanimità una proroga al D.M. del 9 maggio 2018 n. 58. del MIUR, al fine di eliminare la disparità iniqua precedentemente esposta; anche in relazione al fatto che non sussistono i tempi tecnici per una sua corretta applicazione. Si chiede, infine, al Governo Italiano che venga emessa l'ordinanza ministeriale secondo le vecchie modalità nel più breve tempo possibile, affinché tali laureati possano cominciare il tirocinio abilitante nel mese di Aprile p.v. ed effettuare il test nel Luglio 2019 come stabilito dalla legge e come sempre è stato; in questo modo – ha concluso il presidente Nicola Armentano – si eviteranno danni economici, e forse anche psicologici, a questi futuri professionisti della sanità italiana”. (s.spa.)